È questo l’esito di una sentenza a suo modo storica per la città di Marino e per i Castelli Romani, emessa dal Tribunale Amministrativo del Lazio nella giornata di lunedì 28 ottobre 2024.
L’area oggetto di presunti sondaggi archeologici, poi abortiti, senza ulteriori sviluppo immobiliari ed edificatori, è situata vicino Frattocchie, nella vecchia Bovillae.
Marino, doppio ‘No’ del Tribunale ai costruttori
ll Tar del Lazio ha, prima di tutto, confermato la validità e bontà del Piano Urbanistico Comunale Generale (PUCG) del Comune di Marino del 2021 varato dalla maggioranza guidata dall’allora sindaco Carlo Colizza, oggi coordinatore M5S Regione Lazio nonché consigliere comunale di minoranza.
Inoltre, i giudici hanno negato alla società ricorrente ogni diritto risarcitorio di carattere economico-finanziario. La società B. srl si era scagliata contro il Piano Regolatore varato dall’amministrazione Colizza.
Il ricorso era stato presentato nel novembre 2021 dalla società B. S.r.l. e pretendeva di annullare la delibera comunale n. 47 del 18 agosto 2021, ossia il Piano-Colizza.
I costruttori volevano che il Tribunale riconoscesse i danni subiti
La questione è emersa nel contesto di un contenzioso legale che ha visto i costruttori contestare l’efficacia della nuova normativa urbanistica.
In particolare, i ricorrenti sostenevano che l’adozione del PUCG avesse compresso la loro capacità edificatoria, limitando la potenzialità di sviluppo dei terreni precedentemente qualificati come edificabili secondo il Piano Regolatore Generale (PRG) del 1994.
I terreni in questione, situati nella località Frattocchie, avevano una significativa vocazione edificatoria, stimata in circa 29.000 metri cubi, vale a dire l’equivalente di circa 140 appartamenti di medie dimensioni, ossia di circa 70 metri quadri l’uno.
Tuttavia, con l’adozione del PUCG nel 2021, il Comune di Marino ha reimpostato le norme urbanistiche, restringendo le possibilità di costruzione.
Di conseguenza, i costruttori hanno fatto leva sul legittimo affidamento di poter edificare, sostenendo in Tribunale che la nuova normativa del Comune di Marino avesse inciso negativamente sul loro investimento immobiliare.
Per i giudici, nessun impedimento per i costruttori
Il Collegio del Tar ha esaminato attentamente le istanze delle parti, evidenziando che l’adozione del PUCG, al momento della sentenza, non aveva ancora subito il processo di approvazione finale.
Questo ha comportato una carenza di interesse nella domanda di annullamento, poiché, in assenza di approvazione, le clausole di salvaguardia, che avrebbero impedito l’emissione di nuovi titoli edilizi, erano decadute.
Il Tribunale ha altresì sottolineato che la disciplina urbanistica attuale rimane ancorata al PRG del 1994, il quale continua a riconoscere la possibilità di edificazione sui terreni in questione.
Questo aspetto ha contribuito a stabilire che la delibera del 2021, al momento, non presentava un’efficacia lesiva autonoma, riducendo di fatto le possibilità di successo per i ricorrenti.
Richieste economiche senza fondamento
Per quanto riguarda la domanda di risarcimento, il Tribunale ha concluso che i ricorrenti non avevano fornito prove adeguate per sostenere la loro richiesta.
Sebbene avessero richiamato l’aspettativa di edificabilità, la mancanza di permessi di costruzione e la non attuazione di piani concreti hanno indebolito le loro argomentazioni.
Inoltre, il lungo intervallo di tempo intercorso tra la stipula del contratto di compravendita nel 2012 e l’adozione della delibera nel 2021 ha reso difficile attribuire un danno diretto all’atto impugnato.
Doppia bocciatura
La sentenza, dunque, ha portato a una doppia bocciatura per i costruttori. Da un lato, è stata dichiarata improcedibile la domanda di annullamento della delibera. Dall’altro, è stata respinta la richiesta di risarcimento.
In virtù di queste decisioni, il Piano Regolatore a consumo zero, che mira a preservare il territorio e limitare l’espansione edilizia, rimane in vigore, mantenendo intatti gli obiettivi di sostenibilità e tutela ambientale promossi dall’amministrazione comunale.
Nel corso dell’ultima udienza del 23 ottobre l’avvocato del Comune di Marino, che esprime il volere della Giunta guidata dal sindaco Stefano Cecchi, ha difeso la bontà del Piano regolatore, piano approvato dall’ex maggioranza Colizza.
Il legale ha chiesto anche, senza se e senza ma, anche l’annullamento delle richieste risarcitorie dei costruttori, dimostrando, nei fatti, una continuità di azione tra ex Giunta Colizza e attuale Giunta Cecchi, almeno al Tar Lazio e nella difesa del Piano Regolatore in vigore e lo stop alle pretese risarcitorie.
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