Ciampino, costruttori realizzano i palazzi ma non le opere pubbliche
Tutti gli appartamenti contenuti all’interno dei nuovi palazzi sono ultimati da ben 5 anni. Le stesse società, nel 2019, hanno anche chiesto al Comune di Ciampino l’agibilità per dare il via alla vendita degli appartamenti. Il Comune, però, ha negato espressamente il via libera.
Bisogna ricordare che le opere sono state fatte in variante rispetto alle previsioni del Piano edile comunale. Significa che il Comune di Ciampino, concedendogli il via libera alla lottizzazione, ha fatto anche uno ‘strappo alla regola’.
Tuttavia le due società si sono rifiutate di costruire le aree verdi, le strade ed i vasconi di laminazioni che servono ad evitare che l’area in cui sorgono gli immobili si allaghi in caso di bombe d’acqua.
Parliamo delle opere pubbliche previste espressamente nei due permessi di costruire. Due permessi che hanno avuto luogo in variante al Piano edile comunale.
Per questo motivo, anche per quello ‘strappo alla regola’, il Comune aveva chiesto ai costruttori di rendere alla comunità quel ‘quid’ in più che hanno ricevuto, fornendo su tali basi il via libera ai cantieri.
Le società, invece, anziché ravvedersi, hanno presentato due ricorsi al Tar del Lazio contro i due dinieghi di agibilità del Comune.
Il Tribunale costringe il Comune a ‘trattare’
Il Tar ha annullato i due dinieghi e obbligato il Comune di Ciampino a riesaminare il caso, ossia a ‘trattare’ con le due società.
Questo è quanto riportano, in parole povere, due sentenze del Tar Lazio del 28 ottobre scorso.
La vicenda affonda le radici in due note del Comune, datate 20 novembre 2019, con le quali veniva negata l’agibilità degli immobili in questione, nonostante le cooperative avessero presentato la documentazione necessaria, dal punto di vista strettamente legata all’agibilità degli edifici stessi.
Il Comune contestava, tra l’altro, la realizzazione incompleta di alcune opere pubbliche, come il verde, la pavimentazione stradale e le vasche di laminazione.
Tuttavia, il Tribunale ha ritenuto che tali contestazioni non fossero sufficienti a giustificare il diniego del certificato.
Nel corso dell’udienza del 5 luglio 2024, il Collegio ha esaminato attentamente la documentazione presentata dalle società e dal Comune.
È emerso che tutte le opere necessarie per garantire l’agibilità dell’edificio, comprese le reti idrica, gas, elettrica e telefonica, erano state completate e collaudate positivamente.
Ciò ha portato i giudici a concludere che le contestazioni relative alla mancanza di opere pubbliche non incidessero in modo diretto sulle condizioni igienico-sanitarie degli alloggi.
La situazione attuale di Ciampino mette in evidenza una questione più ampia riguardante le responsabilità dei costruttori e le attese dei cittadini.
I costruttori, da un lato, sono tenuti a rispettare le normative edilizie e a garantire la realizzazione delle opere pubbliche concordate.
Dall’altro lato, il Comune ha il dovere di vigilare affinché tali impegni vengano rispettati e, in caso di inadempienze, adottare le misure necessarie per tutelare gli interessi pubblici.
Il Tribunale, però, ha sottolineato che, per negare l’agibilità, il Comune deve fornire un’adeguata motivazione e una specifica istruttoria, senza limitarsi a generiche affermazioni.
Questa sentenza non solo chiarisce la posizione giuridica della cooperativa, ma rappresenta anche un precedente significativo per simili controversie nel territorio.
Leggi anche: Videosorveglianza a Ciampino, potenziato il server che conserva le immagini nel grande archivio digitale