Il giudizio promosso da Aet spa, “Ambiente energia e territorio” in persona dell’Amministratore e legale rappresentante riguarda «(…) l’annullamento previa istanza cautelare della Deliberazione n.18 del 19.07.2024 adottata dalla Commissione Straordinaria con i poteri del Consiglio Comunale (…) pubblicata sull’Albo Pretorio del Comune in data 23.07.2024 nonché dei relativi allegati, ovvero il piano economico e finanziario della Tari 2024-2025 (…) la relativa Relazione di Accompagnamento (…) di tutti gli altri atti presupposti, connessi e/o conseguenti inclusa per quanto occorrer possa la Relazione di validazione redatta (…)».
L’adeguamento della Tari all’aumento Istat
Chiesto anche, «per quanto occorrer possa, quale atto presupposto, l’annullamento della Deliberazione Arera n.389/2023/R/rif del 03.08.2023, nella parte dichiarata illegittima dal Tar Lombardia con la sentenza n. 1985/2024 (…)».
Che significa? Quest’ultima parte disciplina l’adeguamento della tariffa Tari sulla base degli aumenti Istat, cosa non prevista da Arera, l’autorità nazionale per la regolazione di energia, reti e ambiente. La tariffa dovrà quindi prevedere il riconoscimento automatico di un conguaglio positivo nel piano economico finanziario pari al 4,5 %.
Il Comune, dal canto suo, si è difeso nominando l’avvocato Luca Geninatti Satè del Foro di Alessandria «per assicurare la difesa del Comune di Anzio».
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Lo scontro sulla raccolta rifiuti ad Anzio è in atto da settimane
La società AeT Spa è stata recentemente messa in discussione dall’Amministrazione comunale di Anzio in relazione alle prestazioni offerte.
La gestione commissariale ha infatti affidato ad una società pugliese, al costo di quasi 100mila euro, uno studio per riprogettare il servizio di raccolta dell’immondizia. È stata anche messa in dubbio la conferma dell’affidamento del servizio all’attuale operatore.
AeT dal canto suo ha voluto sottolineare le tante inadempienze del Comune, dal mancato rispetto del contratto all’applicazioni di penali altissime «adottate in modo totalmente illegittimo e in assoluta assenza di presupposti di fatto e di diritto ed in spregio delle più elementari garanzie di contraddittorio con il soggetto gestore che, per questo motivo, si è vista costretta a preannunciare il ricorso ai necessari rimedi giurisdizionali».
«Spiace constatare che la Direzione Tecnica del Comune – piuttosto che collaborare con l’Azienda per implementare i risultati già raggiunti – abbia inteso adottare una condotta improntata allo scontro ed al discredito della reputazione professionale della stessa», ha spiegato la AeT.
«Risulta evidente che l’Azienda non potrà che tutelare le proprie ragioni ed i propri interessi nelle più opportune sedi, rappresentando, nei giusti contesti, le effettive responsabilità».
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