La consigliera spiega: «Al di là del diniego da parte dei miei colleghi di maggioranza, al quale ormai sono abituata, anche qualcuno dell’opposizione con arringa interminabile, girava in tondo nel discorso per valutare la cosa, se pur giusta, ma con un contenuto diverso».
«Questo miscuglio di parole sono servite per trovare un motivo di diniego su una mozione che oggi ancora cerco di capire il perché, soprattutto leggendo sui giornali locali spot pubblicitari in cui si chiede alle istituzioni maggior sicurezza nel territorio».
Ardea è un territorio difficile
«È fatto comune che il territorio di Ardea è un territorio difficile. La criminalità è molta e le cronache locali evidenziano ogni giorno fatti criminosi. Rapine, assalti in ville, furti alle abitazioni, ai locali commerciali, risse etc.», spiega ancora Leoni.
«Secondo il mio punto di vista era importante istituire la commissione. Non per far guerra alla Mafia (aggettivo mal digerito in consiglio), ma per lo scopo che la commissione stessa aveva, ossia promuovere progetti scolastici e collaborare con le associazioni del settore, al fine di instaurare una collaborazione a 360 gradi con le istituzioni e forze dell’ordine».
Durante la giunta Savarese, in un colloquio con la Prefettura, Ardea non veniva ritenuta una città con un alto livello di criminalità. Il motivo era la mancanza di denunce.
«La bassa presenza delle forze dell’ordine in un territorio così ampio e dispersivo fa demotivare l’utente, quando anche la semplice rottura di un finestrino dovrebbe essere denunciata», aggiunge la consigliera.
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Ardea, città in balia della criminalità
«È chiaro che la possibilità di istituire la commissione mi è stata negata per volere politico, per un semplice modo di spogliare la mia figura di consigliere da strumenti che possano aiutare il lavoro per cui sono stata eletta. Ma il tempo dà sempre le risposte e in questo caso non era difficile averle velocemente».
«Ardea è in balia della criminalità. È un dato di fatto e non basta inaugurare una piazza con i nomi dei due più grandi Magistrati che abbiamo mai avuto per fermare la possibilità di fare ciò che si vuole per mancanza del controllo territoriale. Non basta scrivere sui giornali che si deve porre rimedio o andare in tv».
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