La decisione riguarda il ricorso presentato dal Consorzio Ecovillage e da altre società di gestione immobiliare contro il Comune di Marino.
Al centro della controversia vi è la delibera di Consiglio comunale n. 18 del 27 settembre 2016, che stabiliva linee di indirizzo per l’area del Divino Amore, Mazzamagna e Mugilla, delegando il Sindaco a prendere contatti con la Regione Lazio per rivedere i programmi urbanistici esistenti varati dall’ex sindaco Adriano Palozzi.
Marino 2, la nuova città (mai nata) dei Castelli Romani
Le società ricorrenti contestano non solo la delibera, ma anche la decisione del Comune di Marino di sospendere un Protocollo d’Intesa sottoscritto nel 2011 con la Regione Lazio, riguardante il Programma Integrato di Intervento noto come “Ecovillage”.
In parole povere, le società erano intenzionate a costruire una nuova città dei Castelli Romani, per l’appunto Marino 2, che sarebbe dovuta sorgere in un’ampia porzione di terreno agricolo tra Santa Maria delle Mole e Roma.
Questo programma aveva come obiettivo l’ampliamento e lo sviluppo di una vasta area, ma ha subìto un arresto significativo a causa di recenti decisioni comunali e regionali.
Marino 2, i costruttori vincono una importante battaglia nel 2022, ma…
Il Tribunale, con la sentenza n. 941 del 2022, ha già accolto in parte le richieste delle società, dichiarando almeno in parte illegittime le delibere comunali che sospendevano il Protocollo d’Intesa e il Piano edile “Ecovillage”.
Secondo i giudici del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, la sospensione unilaterale di un accordo richiede la cooperazione del soggetto contraente, in questo caso la Regione Lazio.
La mancanza di tale accordo rende illegittimi i tentativi di recesso da parte del Comune di Marino.
Ma una recente udienza del 19 luglio 2024, il Tribunale ha esaminato ulteriormente la questione, tenendo conto delle memorie depositate dai ricorrenti.
Queste memorie sostenevano che, a seguito della sentenza del 2022, le delibere impugnate avessero perso la loro “immediata lesività”.
“Area non più edificabile”, questione chiusa
In maniera determinante era intervenuto nel frattempo il Ministero della Cultura che ha dichiarato l’area di notevole interesse pubblico, rendendo di fatto inedificabile la zona oggetto del PRINT “Ecovillage”.
Leggi anche: Il Ministero salva i Castelli da 2 nuove lottizzazioni, arriva il super vincolo
Questo sviluppo ha quindi complicato ulteriormente la situazione dei costruttori, poiché le società non possono più realizzare i loro progetti.
Il Tribunale ha riconosciuto che, in base alla giurisprudenza consolidata, è possibile dichiarare la carenza di interesse quando un processo non può produrre alcun risultato utile per la parte ricorrente.
Con la recente modifica della situazione giuridica riguardante l’area e la mancanza di utilità di un eventuale accoglimento del ricorso, i giudici hanno optato per l’improcedibilità del ricorso stesso.
La decisione del TAR segna una importante battuta d’arresto per i costruttori attivi nella zona, già colpiti da una serie di provvedimenti restrittivi.
Le implicazioni della sentenza si estendono oltre il caso specifico. Esse, infatti, riflettono una crescente attenzione verso la tutela ambientale e la salvaguardia del patrimonio storico e paesaggistico.
Le aree intorno a Marino, tra cui il Divino Amore e i Castelli Romani, sono sotto osservazione (e tutela) sia per la loro bellezza naturale che per il loro valore culturale.
I costruttori hanno ora in piedi ancora due procedimenti giudiziari di risarcimento danni ancora in ballo contro il Comune di Marino, ma non potranno comunque più edificare.
Leggi anche: Marino, importante vittoria in Tribunale del Comune contro i costruttori: niente risarcimenti