La gara d’appalto da oltre un milione di euro era stata vinta nel febbraio 2023 dalla Vega Costruzioni, società che il 30 settembre ha però avuto dalla Prefettura di Latina l’interdittiva antimafia, dato che l’amministratore è finito nelle indagini dell’operazione “Assedio” della direzione distrettuale antimafia, che ha portato a 23 arresti – sindaco compreso – e alla caduta dell’amministrazione comunale.
Contratto sciolto per l’interdittiva antimafia
Alla luce della situazione, il Comune di Aprilia ha sciolto il contratto.
Peraltro nelle motivazioni viene anche riportato il fatto che:
“ad oggi le lavorazioni eseguite in cantiere consistono sommariamente nelle sole opere di allestimento cantiere, pulizia e decespugliamento dell’area e demolizione del fabbricato esistente”.
Non solo.
“Non è stata richiesta dall’Appaltatore l’anticipazione del 20% sull’importo contrattuale” e “non è stato contabilizzato ed emesso dal Direttore di Lavori designato il primo Stato di avanzamento dei lavori in quanto le lavorazioni sino ad ora eseguite, non raggiungono l’importo contrattuale fissato dal Capitolato Speciale di Appalto”.
Lo stesso contratto sottoscritto tra le parti prevedeva la risoluzione in caso di interdittiva. Una sorta di profezia.
E ora? L’appalto potrebbe essere assegnato alla società che si era classificata seconda nella gara d’appalto, sempre che abbia i requisiti.
I lavori che erano previsti
Il Comune di Aprilia aveva ottenuto nel 2021 il finanziamento del progetto per la riqualificazione dell’ex scuola di Carano. Obiettivo: trasformarla in un centro polifunzionale per l’infanzia.
Il contributo del Ministero dell’Istruzione è di 1,5 milioni di euro, a cui si aggiunge la quota di cofinanziamento del Comune di Aprilia di 92mila euro.
Quell’edificio tra Carano e Spaccasassi per anni è stato oggetto di occupazioni abusive e poi vandalizzato e ridotto ad edificio fatiscente.
L’edificio si sarebbe dovuto collocare nella rete dei servizi sociali territoriali, offrendo la possibilità di aggregazione per prevenire situazioni di disagio, un “collante” tra l’ambiente scolastico, quello familiare e quello dei servizi sociali.
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