Luigi Ginnetti, nato a Massa d’Albe nel 1919, ricordato per il suo profondo contributo alla Resistenza italiana e per la sua longeva presenza a Ciampino, dove ha vissuto dagli anni ’60.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Ginnetti si unì al Raggruppamento Gran Sasso, un’unità partigiana che operava contro l’occupazione tedesca.
In questo contesto, condusse diverse operazioni di sabotaggio, tra cui il taglio dei cavi delle comunicazioni, per ostacolare le forze naziste.
Tra gli episodi salienti della sua vita di partigiano, si segnala un intervento coraggioso in una stazione ferroviaria: Luigi, insieme a un gruppo di compagni, affrontò e disarmò soldati tedeschi che infastidivano passeggeri italiani, proteggendo i civili fino all’arrivo delle forze alleate.
Dopo la Liberazione, la vita a Ciampino
Dopo la Liberazione, Ginnetti si trasferì a Roma e iniziò a collaborare presso la caserma Cavour. Negli anni successivi, il partigiano si stabilì definitivamente a Ciampino, diventando una figura di riferimento nella comunità locale, dove visse fino alla morte.
Era noto per la sua passione per la filosofia e la finanza e si dedicava allo sci, divenendo anche istruttore. Sposato con Albertina, ha condiviso con lei 70 anni di vita, fino alla sua scomparsa.
Negli ultimi anni, la città di Ciampino e l’ANPI locale hanno celebrato il suo compleanno come un tributo alla sua vita e al suo impegno per i valori antifascisti e repubblicani.
Nel 2022, per i suoi 103 anni, il Comune di Ciampino ha consegnato a Luigi una targa celebrativa e la sezione locale dell’ANPI la tessera ad honorem dell’Associazione, riconoscendo il suo contributo come “un tassello importante della storia della nostra città”.
A ricordare Ginnetti è stato l’Anpi provinciale di Roma con una nota di commiato.
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