Una delle perle della provincia di Roma e dei Castelli Romani, compie un passo significativo verso la valorizzazione del suo patrimonio culturale.
Il Comune di Nemi ha avviato le procedure per l’acquisto di un terreno privato che si affaccia sui resti del celebre Tempio di Diana, un’importante testimonianza archeologica e culturale.
Questo terreno, attualmente di proprietà privata, rappresenta l’ultima porzione di territorio non ancora acquisita dal Comune per il progetto di valorizzazione del sito.
Nemi compra un ‘pezzetto’ di tempio di Diana
L’area in questione ha una superficie di circa 200 metri quadrati ed è valutata attorno a 1.100 euro. Si trova in una zona classificata come “E-Parco agricolo della conca del lago”, un’area protetta che sottolinea l’importanza di preservare e valorizzare il patrimonio naturale e culturale di Nemi.
Il Tempio di Diana è da sempre un polo di attrazione turistico-culturale non solo per i residenti, ma anche per visitatori nazionali e internazionali.
La sua storia risale all’antichità romana, quando era dedicato alla dea Diana, e oggi i resti archeologici rappresentano un’importante risorsa per la comunità locale e per il turismo.
Via all’acquisto dell’ultimo terreno ancora privato
La Giunta Bertucci ha dato il via libera all’acquisto dell’ultimo terreno privato lo scorso 31 ottobre, con deliberazione n. 225. L’amministrazione comunale ha già avviato anche diverse iniziative in collaborazione con la Soprintendenza per favorire la valorizzazione e la fruizione del sito.
Il progetto di restauro e valorizzazione, finanziato anche grazie ai fondi del PNRR, prevede interventi mirati per migliorare l’accessibilità del sito e potenziare l’offerta turistica in vista di eventi significativi come il Giubileo del 2025.
L’intento è quello di attrarre un numero sempre maggiore di visitatori, facendo leva sulla ricchezza storica e culturale del territorio.
L’acquisto del terreno si inserisce in un contesto più ampio di riqualificazione e sviluppo del patrimonio culturale locale.
Negli ultimi anni, il Comune di Nemi ha lavorato a stretto contatto con la Soprintendenza per avviare azioni sinergiche, condividendo responsabilità e risorse per una migliore conservazione e promozione del sito archeologico.
L’area verrà aperta al pubblico in modo regolare
Grazie a questo nuovo intervento, l’amministrazione si propone di dotarsi di tutti gli strumenti necessari per una gestione efficiente e sostenibile dell’area, attualmente chiusa al pubblico.
L’obiettivo, innanzitutto, è l’apertura al pubblico e un’adeguata valorizzazione delle emergenze archeologiche. In secondo luogo si vuole promuovere un turismo consapevole e rispettoso, capace di cogliere l’essenza storica e culturale di Nemi.
Il Tempio di Diana, con la sua straordinaria bellezza e la sua importanza storica, si prepara così a tornare al centro dell’attenzione, pronto a rivelare i suoi segreti e a raccontare la storia di un passato che continua a vivere nel presente.
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