Lo stop è stato imposto dall’ufficio Tecnico pometino lo scorso 28 ottobre.
La recente Conferenza dei Servizi, il Tavolo Tecnico inter-istituzionale convocato per il 18 ottobre 2024 al fine di approvare il piano di bonifica dei terreni contaminati, si è conclusa con esito negativo.
Questo blocco impedisce, di fatto, l’avvio dei lavori di bonifica e della successiva trasformazione immobiliare dell’area.
A dire ‘No’ sia l’Arpa Lazio, L’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale del Lazio, sia la Città Metropolitana di Roma.
Pomezia, sospesa (a tempo indeterminato) la bonifica dell’ex colosso Telecom
Il progetto di bonifica, elaborato dalla società ST&A Srl per conto della committente Techbau SpA, prevede la messa in sicurezza e la bonifica permanente dei terreni, un passaggio essenziale per consentire l’esecuzione di un futuro progetto che però al momento non è pubblico.
Tuttavia, lo ripetiamo, nonostante le aspettative di un rapido via libera, la Conferenza ha visto emergere pareri di dissenso che si sono rivelati determinanti.
ARPA Lazio e Città Metropolitana dicono ‘No’
Due enti fondamentali nella valutazione del progetto, ARPA Lazio e la Città Metropolitana di Roma Capitale, come anzidetto, hanno espresso pareri contrari. Evidenziando criticità non superabili senza modifiche sostanziali al piano di bonifica.
Questi pareri, presentati ufficialmente nei giorni immediatamente precedenti alla scadenza dei termini, a metà ottobre, sono stati giudicati dal Comune di Pomezia come ostacoli insormontabili nella loro forma attuale.
Secondo quanto riportato dalla documentazione ufficiale, le obiezioni di ARPA e della Città Metropolitana richiederebbero una revisione completa del progetto presentato a luglio 2024.
I dettagli dei pareri negativi non sono stati resi pubblici. Ma l’amministrazione comunale ha evidenziato che le motivazioni espresse da entrambi gli enti devono essere considerate parte integrante della decisione di bloccare il progetto.
Questi rilievi tecnici, legati presumibilmente a problematiche ambientali e a normative di sicurezza, sono stati quindi determinanti nel decretare lo stop almeno temporaneo del progetto. Progetto prima di bonifica poi, probabilmente, di successiva lottizzazione immobiliare.
Dietro alle società c’è un mega progetto immobiliare?
La Techbau SpA è un colosso del settore immobiliare, specializzato nella realizzazione di mega complessi industriali, ma di recente anche nella realizzazione, proprio tra Roma e provincia, anche di complessi immobiliari residenziali e privati-terziari.
Non ci stupiremmo, quindi, se dietro questa bonifica vi sia un futuro grosso progetto immobiliare dai contorni ancora non chiari.
Il Comune di Pomezia ha provveduto a notificare l’esito negativo della Conferenza di Servizi ai soggetti coinvolti, inclusi Techbau SpA e la società ST&A Srl. In base alle normative vigenti, la decisione adottata può essere impugnata.
Un ricorso al TAR allungherebbe i tempi
I soggetti interessati hanno infatti 60 giorni di tempo per presentare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) o, in alternativa, possono rivolgersi al Capo dello Stato entro 120 giorni.
Il ricorso al TAR, anche in caso di vittoria dei ricorrenti, comporterebbe comunque un allungamento dei tempi di realizzazione del progetto (che oggi non conosciamo). Allo stesso tempo bloccherebbe in pratica qualsiasi eventuale alternativa di sviluppo che riguardi quella zona.
Futuro incerto per l’area ex Telecom
L’area ex Telecom di Pomezia, che da anni versa in uno stato di degrado, rappresenta una questione strategica per la città.
La bonifica e riqualificazione del sito costituiscono una priorità per l’amministrazione comunale e per la comunità locale, entrambe desiderose di vedere trasformato uno spazio abbandonato in una risorsa utile e funzionale per i cittadini.
Tuttavia, la situazione attuale lascia intravedere una prospettiva incerta per il futuro di questo ambizioso progetto.
Gli operatori coinvolti dovranno adesso rivedere il piano di bonifica, adeguandolo alle prescrizioni indicate da ARPA Lazio e dalla Città Metropolitana.
Questa fase di revisione richiederà tempo e ulteriori passaggi procedurali, con l’obiettivo di ottenere, in un secondo momento, un’approvazione definitiva che consenta di avviare la bonifica dei terreni e il successivo sviluppo immobiliare.
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