Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio (TAR) ha confermato l’esclusione dalla competizione.
Lo scorso 20 ottobre la sottocommissione elettorale circondariale di Anzio aveva ricusato le candidature alla carica di consigliere comunale di Mariannina Failla e Antonio Ricevuto.
I due candidati si erano presentati per la lista di “Sinistra europea partito Rifondazione Comunista”.
Il motivo?
“Accertate difformità nelle generalità anagrafiche e nello specifico: errata indicazione della data di nascita nella autenticazione della sottoscrizione e accertata non corrispondenza del documento di identità indicato a quello anagraficamente attribuito alla persona”.
Gli errori dei candidati esclusi
Erano chiaramente errori materiali.
In un caso, invece della data di nascita era stata indicata la data delle elezioni. In un altro non era stata proprio riportata la data di nascita.
Per il documento, c’era stato l’errore dell’ultima lettera (N con M) e la trascrizione di un numero di documento che di li a poco sarebbe stato sostituito con uno nuovo perché in scadenza.
Per il giudice, tuttavia, non sono ammessi errori in questa fase.
Spiega il giudice:
“A difettare è un preciso ed inconfondibile accertamento dell’identità del candidato e, di conseguenza, dell’effettiva apposizione della sottoscrizione di quest’ultimo in presenza del pubblico ufficiale autenticatore”.
Il giudice è inflessibile
“Appare fin troppo scontato concludere che, onde evitare omonimie, l’indicazione della corretta data di nascita del candidato che ha accettato la candidatura costituisce elemento essenziale al fine di pervenire al chiaro accertamento dell’identità di costui”.
Non solo:
“Del pari è a dirsi per quanto riguarda la completa e corretta indicazione degli estremi del documento d’identità presentato al soggetto autenticatore da parte di colui del quale dev’essere accertata, con pubblica fede, l’identità. Documento d’identità che, pare pure retorico dover precisare, dev’essere in pieno corso di validità al momento dell’autenticazione”.
Niente elezioni, dunque, per i due candidati di Anzio esclusi. E anche 1.000 euro di spese legali da pagare.
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