Nello specifico si parla di debiti relativi alla TaRi, la tassa sui rifiuti che sarebbe stata pagata solo in parte o proprio evasa.
È uno dei dettagli emersi nel corso della visita della Commissione antimafia nei giorni scorsi sia a Nettuno che ad Anzio.
Nelle due città il 17 e 18 novembre si torna alle urne per eleggere il sindaco dopo due anni di commissariamento seguito allo scioglimento per mafia.
Appello della Commissione Antimafia sulle elezioni di Anzio e Nettuno: cittadini, votate gli onesti
La missione della Commissione Antimafia a Nettuno ed Anzio «ha confermato quanto elevato sia ancora il pericolo».
Così in una nota Walter Verini Capogruppo Pd in commissione parlamentare Antimafia ed Enza Rando, responsabile legalità del partito.
«Le due Commissioni hanno lavorato bene, avviando un serio lavoro di bonifica e che ora deve vedere la responsabilità dei cittadini e cittadine di dare continuità.
Da membri della Commissione ci auguriamo che i cittadini vadano al voto premiando quei candidati e quelle forze che mettono al centro l’impegno per la trasparenza, la legalità e la tutela del bene comune.
Che mettano al centro l’impegno per ridare piena e intensa vita sociale, educativa e culturale alle comunità».
«L’impegno per affiancare le forze dell’ordine e della sicurezza, la magistratura nel contrasto al traffico di droga, ai fenomeni di estorsione e usura, che vedono criminali legati alla Ndrangheta operare da troppo tempo in queste realtà e nel litorale laziale, anche in rapporto ad ambienti politici».
I membri della Commissione hanno concluso:
«Ci auguriamo che l’appello lanciato da Libera, da Rete No Bavaglio, dal Coordinamento Antimafia e venga pienamente raccolto e praticato e soprattutto applicato dalle nuove amministrazioni e dai nuovi consigli comunali».
Il Commissario evidenzia il “problema” delle tasse
Ha riferito un parlamentare al termine dell’incontro con la gestione commissariale:
«Il prefetto Reppucci di Nettuno ha segnalato che fra i 285 candidati consiglieri circa la metà risulta evasore delle tasse comunali».
Un bel problema perché rischiano di risultare incompatibili, nel caso in cui fossero eletti alla carica di consigliere. C’è una sostanziale differenza tra incandidabilità, vale a dire che non puoi candidarti (magari perchè si ha l’interdizione dai pubblici uffici a seguito di una condanna); l’ineleggibilità, che ti consente di candidarti ma non puoi essere eletto; e incompatibilità, che consente di candidarsi, essere eletto ma non si può assumere la carica perchè si hanno pendenze con la pubblica amministrazione o perchè si è in causa con essa.
Il problema dell’incompatibilità, comunque, può essere superato qualora gli eletti saldassero il loro debito prima del primo Consiglio comunale.
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