Un’imponente struttura per le telecomunicazioni, un traliccio di circa 30 metri, rischia di ‘svettare’ presto sopra Grottaferrata e minaccia di trasformare negativamente il paesaggio attorno all’antica abbazia di San Nilo, uno dei luoghi più significativi della Regione Lazio, tra l’altro proprio durante il Giubileo 2025.
Il traliccio dovrebbe sorgere su via Rocca di Papa, a circa 2 km in linea d’aria dall’Abbazia più famosa e bella d’Italia e dal centro città.
Un traliccio di 30 metri incombe su Grottaferrata: ospiterà antenne dei telefonini
La vicenda, che coinvolge il Comune di Grottaferrata, Iliad Italia S.p.A., la Regione Lazio e un gruppo di cittadini, è ora al centro di una battaglia legale che sembra destinata a protrarsi ancora a lungo.
Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha infatti deciso di rinviare l’udienza decisiva al 1° aprile 2025, per consentire un’integrazione del contraddittorio, cioè il coinvolgimento formale di tutte le parti interessate, tra cui la società immobiliare IA.SO. Group, proprietaria del terreno su cui sorge la struttura.
A Grottaferrata un maxi traliccio a circa 2 km dall’Abbazia di San Nilo
La costruzione del traliccio di telecomunicazione, destinato a supportare le antenne di Iliad, risale al 2020. Quando la società ha presentato un’istanza di autorizzazione al Comune di Grottaferrata. Tuttavia, la richiesta non ha ricevuto una risposta diretta dall’amministrazione comunale.
Secondo la legge italiana, in assenza di un diniego entro un termine stabilito, si attiva automaticamente il cosiddetto “silenzio-assenso”, che, di fatto, equivale a un’approvazione. Questo principio è stato applicato alla richiesta di Iliad, che ha così ottenuto l’autorizzazione per la costruzione senza ulteriori adempimenti.
Il mancato intervento dell’amministrazione ha suscitato proteste da parte di alcuni residenti che, rappresentati da un gruppo di avvocati, hanno deciso di fare ricorso contro la decisione implicita del Comune. A loro avviso, il silenzio dell’amministrazione equivale a una violazione delle normative di tutela del paesaggio e del patrimonio culturale, soprattutto vista la vicinanza dell’abbazia di San Nilo, un monumento storico risalente all’XI secolo.
L’attuale amministrazione, guidata da giugno 2022 dall’attuale sindaco Mirko Di Bernardo, si è però costituita in giudizio.
Il coinvolgimento delle istituzioni
Il TAR ha esaminato le posizioni delle varie parti coinvolte nel corso di una udienza che si è svolta lo scorso 5 novembre.
Iliad, rappresentata da un team legale, ha insistito sulla validità dell’autorizzazione ottenuta e sull’importanza di ampliare la copertura della rete, in linea con l’aumento della domanda di connettività. La Regione Lazio, inizialmente coinvolta nella questione per via della necessità di un’autorizzazione paesaggistica, non si è costituita in giudizio.
Il Comune si è opposto al traliccio, insieme ai cittadini.
Gli impatti sul territorio e sul paesaggio dell’Abbazia di San Nilo
Il traliccio, che si ergerebbe non distante dall’abbazia di San Nilo, rappresenterebbe un elemento visivo dirompente nel paesaggio di Grottaferrata, una cittadina già in passato oggetto di dibattiti sulla salvaguardia del patrimonio storico e naturale.
La struttura, alta ben 30 metri, sarebbe ben visibile da varie aree della cittadina e dall’abbazia stessa, sollevando preoccupazioni tra residenti e associazioni locali per l’impatto sull’ambiente circostante e sulla vivibilità del territorio.
Secondo i ricorrenti, la presenza di un’infrastruttura di tale portata altererebbe il profilo paesaggistico di Grottaferrata, compromettendo uno dei suoi principali luoghi di interesse storico e culturale.
Il loro timore è che il valore turistico e culturale dell’area possa essere danneggiato, con conseguenti ripercussioni economiche per il comune e per le attività locali che beneficiano dei flussi turistici verso l’abbazia.
Vicino al traliccio, inoltre, vi sarebbero anche strutture ricettive dedicate ai bambini, oltre a molte abitazioni residenziali.
Il rinvio e le prospettive future
Il TAR del Lazio ha stabilito che sarà necessario integrare il contraddittorio includendo IA.SO. Group Immobiliare S.r.l., la società proprietaria del lotto su cui dovrebbe presto sorgere il traliccio. Questa decisione implica che il gruppo di cittadini promotori del ricorso dovrà notificare formalmente la società immobiliare entro 60 giorni, in modo che questa possa partecipare al processo. Successivamente, gli avvocati dei cittadini avranno altri 15 giorni per depositare l’atto di integrazione.
Con il rinvio dell’udienza al 1° aprile 2025, i residenti contrari al traliccio e i loro rappresentanti legali dovranno attendere ancora diversi mesi prima di sapere se la struttura potrà essere innalzata o no. Nel frattempo, il traliccio rimarrà una ‘presenza’ costante e ingombrante sul futuro della città, tra l’altro a pochi mesi dall’inizio del Giubileo che porterà molti fedeli anche a Grottaferrata, all’abbazia e ai Castelli Romani.
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