All’udienza, “con verbale esecutivo relativo allo stato passivo delle domande tempestive venivano ammesse tutte le domande proposte dal Comune per il tramite del difensore incaricato”, si legge nell’atto pubblicato sul sito del Comune di Anzio.
“Con nota pervenuta all’Ufficio contenzioso il 29 ottobre 2024, venivano espresse, dal difensore incaricato, valutazioni tecniche circa l’ingiustizia del provvedimento afferente il regime della postergazione legale con particolare riguardo ad un credito vantato dall’Ente e suscettibile di impugnativa”.
Che cosa è la “postergazione legale”
I creditori postergati sono per definizione creditori “speciali”, poiché, in ragione del titolo originario da cui discendono le loro pretese, possono vantare diritti verso il debitore solo all’esito della liquidazione e nel caso in cui avanzi un importo da distribuire.
Di conseguenza non è possibile riconoscere loro i medesimi diritti e prerogative riconosciuti agli altri creditori nel concordato preventivo, tra cui il diritto di voto.
Il Comune di Anzio ha deciso di impugnare questa “postergazione” affidandosi all’avvocato Filippo De Magistris del Foro di Roma per promuovere parziale opposizione allo stato passivo.
La Capo d’Anzio
Sul sito della Capo d’Anzio, ancora attivo ma fermo a due anni fa con gli aggiornamenti, si legge che la società è controllata dal Comune di Anzio che garantisce dal 2015 il mantenimento della gestione diretta del Porto di Anzio e della diretta fruizione del servizio pubblico di ormeggio, assicurando la sostenibilità dell’iniziativa economica e finanziaria contenuta nel proprio piano industriale.
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Le ragioni del fallimento della Capo d’Anzio
Capo d’Anzio aveva collezionato debiti ingenti con Regione Lazio e Comune di Anzio. Si parla di oltre 2,2 milioni di euro. Di contro, era ormai azzerata ogni possibilità «di conseguire quei ricavi prospettati in sede di sviluppo della Società». Infatti, «i soli ricavi della gestione del porto turistico non consentivano (e non consentono) di pagare con regolarità i propri fornitori, in particolar modo la concessione demaniale, e di fare investimenti anche minimali». Infine, «ogni tipologia di costo di natura straordinaria non consente, allo stato, di essere sopportato finanziariamente dalla Società».
L’attuale gestore del porto
Dopo un periodo di gestione da parte della Marina di nettuno, la gestione dei posti barca dei diportisti e alla vigilanza sono stati affidati fino al 10 febbraio 2025 alle società Log Service srl e Security Service srl, entrambe di Latina. Le società hanno assorbito solo due dei dieci dipendenti di quella che era la Capo d’Anzio.
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