Giunta ormai alla decima edizione, questa manifestazione di valori vede nel suo svolgimento un’occasione di scambio tanto letterario quanto umano dei nostri giovani.
Il concorso si rivolge ai giovani di scuole medie e superiori dividendoli per sezioni A e B e per tematica.
Questa edizione del premio si svolgerà in una delle ultime due domeniche di Maggio. Per ora ancora è sconosciuta la sede della premiazione finale, ma è già possibile iscriversi con l’apposito modulo sul sito ufficiale del premio. (Per le iscrizioni CLICCA QUI)
I ragazzi potranno compilare il form entro e non oltre il 2 marzo 2025.
Chi sta dietro al premio: un percorso che nasce dai giovani
Questo premio porta un nome importante, quello del dottor Masio Lauretti. Venuto a mancare nel 2001, ha fatto della sua vita un dono per e con i giovani. Ha lavorato come ginecologo ad Aprilia e tanti li ha visti nascere e muovere i primi passi.
Un continuo dialogo con le nuove generazioni e un affetto reciproco profondo hanno caratterizzato la vita di Masio. Da lui è arrivato il “Là” metaforico per creare qualcosa di duraturo nel tempo e vicino ai giovani, come Masio.
Così è iniziato il “viaggio” della Professoressa Franca Palmieri insieme alle associazioni che hanno creduto nel progetto. Da sempre dedita all’insegnamento delle Lettere, ha contribuito alla diffusione dell’importanza poetica in scuole come la Menotti Garibaldi di Aprilia per 15 anni.
Già nelle sue classi promuoveva notevolmente la poesia tramite laboratori come Ti regalo una poesia a Natale in cui i ragazzi “regalavano” un testo poetico all’intera classe. Con queste premesse e con l’aiuto dell’associazione Pellicanolibri nasce il premio intitolato a Masio.
L’intento non è mai stato quello competitivo ma di generare nei giovani partecipanti un’educazione all’uso della parola e al gusto artistico. Come tiene a specificare la professoressa Palmieri, la poesia è una forma d’arte che genera bellezza, ancora di più se sviluppata da un giovane che vuole esprimersi.
Diventa importante (e questo premio ne è da 10 anni la prova vivente) lavorare coi giovani su ciò che suscita una poesia e sul suo aspetto interiore, al di là di un mero lavoro analitico basato sul risultato scolastico. I grandi autori possono e devono essere avvicinati ai giovani così che scoprano le peculiarità di questa arte e la riportino in premi come questo.
Riscoprire l’autenticità dei giovani e della poesia è tra i tanti obiettivi di questo premio che non mira tanto al prestigio, ma a lasciare che i giovani possano creare suoni e nuovi significati di grande impatto per loro e per gli altri. La poesia educa all’uso della parola e allo sviluppo del sentimento ad essa collegato.
La “struttura” del premio: come si svolge e chi giudica
Il premio raggiunge quest’anno la sua decima edizione e da dieci anni coinvolge giovani grazie all’impegno di tante persone e associazioni che volontariamente e gratuitamente credono nei giovani più di ogni altra cosa.
I premiati ad ogni edizione sono molteplici (nell’ordine delle 20 o 30 persone) con premi che vengono spesso donati da associazioni sponsor che si sono appassionate al progetto. I vincitori delle varie sezioni ricevono poi un premio in denaro del tutto frutto dell’impegno di chi organizza il premio da anni.
Discorso a parte va fatto per la sezione dedicata al tema “Ascolto empatico“. Inizialmente suggerito dall’Ordine nazionale dei medici da sempre legato al premio, il tema si lega a nodo stretto ai giovani e non solo che vogliono essere ascoltati senza giudizio altrui.
La poesia vincitrice delle scorse edizioni è stata letta ai nuovi laureati medici alla Giornata nazionale del giovane medico, legando indissolubilmente il premio all’Ordine.
733 poesie premiate in 9 anni e 3391 poesie giunte negli anni; l’ultima edizione ha visto ben 258 partecipanti e 391 poesie inviate con 43 premiati).
La giuria che svolge la valutazione dei testi poetici è composta da esperti del settore e professionisti di spicco del territorio:
- Franca Palmieri ideatrice del premio, scrittrice e presidente del concorso
- Nicolò D’ignazio segretario del premio e ex allievo della professoressa Palmieri. Laureato con lode in Mediazione Linguistica Dopo essersi classificato in tre edizioni dell’allora Premio Nazionale di Poesia “Masio Lauretti”, nel 2019 entra a far parte della Giuria.
- Giada Lauretti figlia di Masio Lauretti e della professoressa Palmieri. Frequenta la Facoltà di Medicina e Chirurgia della Sapienza Università di Roma, laureandosi con lode. Abilitata alla professione di psicoterapeuta dell’età evolutiva e della coppia genitoriale. Ha lavorato in diversi centri di riabilitazione per l’età evolutiva e come specialista presso il servizio di neuropsichiatria infantile dell’ASL di Aprilia.Attualmente è docente a contratto presso l’Università Europea di Roma e si dedica alla formazione di nuovi psicoterapeuti.
- Dante Maffia Esordisce nel 1974 con la raccolta di versi Il leone non mangia l’erba con la prefazione di Aldo Palazzeschi. Le successive prove poetiche gli portano la stima di grandi nomi, tra cui Natalia Ginzburg, Leonardo Sciascia e Italo Calvino. Il suo lavoro più conosciuto è Il romanzo di Tommaso Campanella (1996), che l’anno successivo alla pubblicazione vince il Premio Stresa di Narrativa. Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti spiccano la Medaglia d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte nel 2004 e la Laurea Apollinaris Poetica dall’Università Pontificia Salesiana nel 2013, arrivando a essere candidato più volte al Premio Nobel per la letteratura. In Giappone esiste un premio sugli haiku in suo onore.
- Antonella Rizzo laureata in Scienze pedagogiche ed è attiva nel campo dell’intercultura e della letteratura di genere. Con le sue opere ha conseguito numerosi premi nazionali e internazionali, e ha suscitato l’interesse di intellettuali come Beppe Costa, Dante Maffia e Antonio Veneziani. I suoi testi figurano in varie antologie di poesia contemporanea ed è stata tradotta in albanese, arabo, inglese, polacco e romeno. Tra le sue pubblicazioni più recenti A quelli che non sanno che esiste il vortice (2019), Il fazzoletto di stoffa (2021) e Romanesque (2022). Nel corso della sua carriera ha collaborato con artisti visivi, musicisti e attori, dimostrando la sua capacità di coniugare poesia e performance.
- Marco Onofrio Dopo essersi laureato con lode in Letteratura italiana moderna e contemporanea presso la Sapienza Università di Roma nel 1995, intraprende la carriera giornalistica per poi dedicarsi integralmente ad attività letterarie e culturali. Ha ottenuto decine di riconoscimenti letterari nazionali e internazionali, e numerose delle sue opere sono state tradotte in spagnolo, rumeno, albanese, francese e portoghese. Inoltre, ha curato 12 libri ed è intervenuto come relatore in oltre 600 presentazioni e conferenze pubbliche. Attualmente è autore e amministratore di Del cielo stellato
- Lorenzo D’Agnese frequenta il corso di laurea triennale in Ingegneria energetica presso il Politecnico di Milano. Nel 2024 si classifica primo nella Sezione B della IX edizione del Premio Internazionale di Poesia “Masio Lauretti” con la poesia Neve e grano.
Ogni poesia viene valutata anonimamente poiché il premio vuole essere super partes e far sì che anche sull’antologia che viene regalata ai premiati (anche con l’impegno dell’associazione promotrice Libridue.zero) ogni studente sia uguale all’altro e accomunati dal loro impegno poetico.
La valutazione si svolge su tre selezioni tutte anonime. La divisione è solo in base al grado scolastico frequentato, per il resto l’unica etichetta è quella all’insegna dell’arte e del sentimento poetico. Dal territorio apriliano e laziale vengono la maggior parte dei ragazzi delle scuole medie, mentre dal resto d’Italia e non solo i ragazzi delle scuole superiori vanno per la maggiore.
Con le iscrizioni da tutta Italia (regioni come Sicilia, Emilia Romagna, Friuli) si crea un grande laboratorio di poesia sul territorio nazionale che ha come nucleo la città di Aprilia e la Sala del Consiglio Comunale in cui annualmente il premio si svolge.
Un premio che è diventato grande: la dimensione internazionale della poesia
L’intento del premio è stato quello di coinvolgere e spronare sempre più persone per trovare sostegno. Il comune negli ultimi quattro anni aveva contribuito, specie nell’aiuto alla creazione delle Antologie con le poesie dei premiati. Con la situazione attuale Aprilia ha tolto ogni tipo di patrocinio, intaccando quindi anche il premio Lauretti.
Un premio come questo, che coinvolge ogni giovane dall’Italia e non solo andrebbe visto con un occhio di riguardo. Specie in un anno di difficoltà come questo. Tuttavia dalla settima edizione, il premio ha un’importanza e un coinvolgimento internazionale anche grazie all’impegno fra tanti del giurato Nicolo D’Ignazio.
L’obiettivo di questa espansione del premio è ben preciso e non va ignorato.
Il premio si rivolge da ormai quattro edizioni a tutta Europa. Con la poesia si possono abbattere barriere importanti, partendo da quella in lingua italiana.
L’adesione è arrivata da tanti paesi e soprattutto molti si sono messi in moto per realizzarlo.
Le poesie ci giungono da molti paesi come Romania, Serbia, Slovenia, Lituania. Tutto questo è stato possibile con il contributo delle Ambasciate e con gli Istituti italiani di cultura all’estero. Si tratta di un’iniziativa che smuove tantissime realtà e che funziona perchè tanti sono gli studenti che ritornano negli anni a partecipare.
Oltretutto la città di Aprilia può e deve dare tanto a un premio che vuole mettere al centro l’ascolto e la partecipazione dei giovani, al di là della cultura.
Aprilia ha nel suo DNA la multiculturalità. Da sempre un flusso culturale importante anima Aprilia e con questo premio può farlo ancora di più. Il premio restituisce proprio questo alla città e viceversa. C’è tanto di Aprilia all’interno del Premio Internazionale di Poesia Masio Lauretti.
Dispiace la poca attenzione che c’è da parte della cittadinanza sebbene ci sia sostegno da parte delle istituzioni. Questa mancanza però è dovuta al fatto che il premio nella città prende poco piede. Cittadinanza e premio devono riunirsi per ridare valore culturale alla città, anche attraverso le altre iniziative del nostro comune. Trovare sostenitori è complicato per la scarsità dei fondi in questo momento, ma ancora possibile.
Il Premio vuole anche valorizzare la voce dei giovani richiedendo la loro presenza ad ogni premiazione finale. Il giovane deve sentirsi importante in un contesto in cui l’adulto lo appoggia e crede alle sue parole.
La decima edizione del premio Masio Lauretti
Questa edizione è già una tappa storica di un viaggio che ha avuto inizio ad Aprilia, ma che non ha intenzione di fermarsi nonostante le difficoltà di organizzazione. Con il contributo di tutti però realtà come il Premio Masio Lauretti possono e devono continuare a vivere.
Al centro ci sono mente e emozioni di ogni tipo di ragazzo che grazie a questo premio, da 10 anni garantisce una grossa spinta a queste tematiche. La volontà non è di creare futuri poeti, ma future persone consapevoli delle proprie emozioni e della propria arte.
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