Arrestato quattro mesi fa, è stato posto agli arresti domiciliari il 3 luglio con l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso e concorso esterno in associazione a delinquere di tipo mafioso.
Nonostante siano passati oltre quattro mesi, è ancora ai domiciliari nella sua casa di Latina.
Tuttavia, dopo aver perso il ricorso al Riesame e aver rinunciato alla Cassazione, Principi ha ottenuto di poter riprendere il suo lavoro in smart working e potrà riprendere i contatti con i suoi clienti.
La vicenda giudiziaria di Principi
Era il 3 luglio quando i Carabinieri del Reparto territoriale di Aprilia gli notificarono l’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’operazione “Assedio” della Direzione distrettuale antimafia, che fece scattare le manette per 23 persone.
Principi si dimise dalla carica il giorno successivo portando allo scioglimento del Consiglio comunale e all’insediamento di un commissario.
Per l’ex sindaco le accuse sono gravissime: da concorso esterno in associazione mafiosa allo scambio elettorale politico mafioso, mentre è caduta l’accusa di traffico illecito di influenze.
Il 29 luglio il Tribunale del Riesame di Roma ha respinto la richiesta di revoca della misura cautelare presentata dall’avvocato Andrea Barbesin.
L’epilogo della sua vicenda giudiziaria è ancora tutto da scrivere. Le accuse restano pesantissime, ma c’è, come per qualsiasi accusato, la presunzione d’innocenza, che può essere annullata solo da una eventuale condanna definitiva.
Il rischio di scioglimento del Comune
Aprilia intanto rischia lo scioglimento del Comune per mafia. Il Prefetto di Latina ha nominato a metà agosto la Commissione di indagine finalizzata “ad esperire approfonditi accertamenti sull’attività svolta dal Comune di Aprilia al fine di verificare l’eventuale sussistenza di forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata presso quel Comune”.
Il Prefetto Vittoria Ciaramella ha ricevuto la delega dal Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per la nomina della Commissione, affiancata e coadiuvata “da un gruppo di supporto”.
Questa settimana scadranno i tre mesi della Commissione.
I tre scenari possibili
I possibili scenari sono tre:
- la Commissione potrebbe chiedere al Ministero dell’Interno di sciogliere il Comune e commissariarlo per 18 mesi,
- la Commissione stabilisce che la macchina amministrativa non ha avuto condizionamenti e quindi la prossima primavera si si possono svolgere le elezioni per il Comune di Aprilia;
- la terza ipotesi è quella dove la Commissione potrebbe chiedere altri tre mesi di proroga per terminare il lavoro.
Se guardiamo a quanto accaduto ad Anzio e Nettuno non c’è da stare molto sereni.
Leggi anche: Novembre mese cruciale per decidere il destino di Aprilia: elezioni, commissariamento o una terza ipotesi