Il progetto di Roma di voler trasferire decine di sfasciacarrozze dalla zona di Centocelle alla Barbuta, la straordinaria tenuta verde a cavallo tra l’Ippodromo di Capannelle, i Castelli Romani e Ciampino, potrebbe subire un ritardo significativo a causa di un sequestro pendente.
Ciampino ‘spera’ nel blocco della Procura di Roma
La procedura di trasferimento, promossa dal Campidoglio e dalla giunta Gualtieri e dal valore stimato di circa dieci milioni di euro, mirava a essere completata entro marzo 2025.
Tuttavia, l’intervento della Procura di Roma, che mantiene sotto sequestro una porzione dell’area destinata alla nuova sistemazione, potrebbe prolungare i tempi e posticipare l’inaugurazione dell’area alla prossima estate, ammesso che non emergano ulteriori complicazioni.
Le speranze di Centocelle e quelle di Ciampino
Tra i residenti di Centocelle, stanchi della presenza dei centri di demolizione lungo la Palmiro Togliatti. si erano accese le speranze per l’avviamento dei lavori per la creazione di un vasto parco in zona, capace di ospitare per il Giubileo fino a 400.000 persone. Ma recentemente si è parlato di uno spostamento dei principali eventi del Giubileo nella zona di San Pietro.
I residenti di Centocelle temono quindi ora un rallentamento nei lavori, nonostante le pressioni esercitate da anni sul Campidoglio per avviare l’opera.
Al momento, l’intera zona interessata, ribattezzata “la stecca” dai cittadini, è in stallo. Non vi sono ruspe né camion all’opera, un’immobilità che ha sollevato numerose proteste e richieste di aggiornamenti da parte della comunità locale.
Dall’altra parte, però, ci sono i cittadini dei Castelli e di Ciampino, terrorizzati di diventare le vittime sacrificali del progetto della Giunta di Gualtieri e del PD.
Incendio del 2022: una zona ancora sotto sequestro
Il nodo principale che frena l’avanzamento dei lavori è legato al sequestro dell’area, emesso dalla Procura di Roma in seguito a un incendio scoppiato nel 2022 tra gli sfasciacarrozze.
La bonifica, già avviata in parte dall’Ama nelle aree libere, non può procedere su alcune sezioni chiave fino a che la magistratura non libererà l’area.
Questo tratto è considerato cruciale poiché rappresenta uno dei principali accessi al futuro parco che si estenderà tra via Casilina e via Palmiro Togliatti.
Per quanto riguarda le operazioni di pulizia, l’Ama, incaricata della bonifica, ha già lavorato su tutte le aree accessibili, sia di proprietà comunale sia privata, grazie a un accordo di collaborazione o interventi di esproprio.
Tuttavia, il dissequestro del terreno è indispensabile per completare la rimozione di rifiuti e carcasse di automobili abbandonate, una condizione ritenuta essenziale per garantire sicurezza e pulizia nel futuro parco.
Il ruolo del Campidoglio e i poteri commissariali
Nonostante il sindaco Roberto Gualtieri detenga poteri commissariali per accelerare i lavori in vista del Giubileo, le autorità comunali devono attendere le decisioni della Procura di Roma.
Una volta che l’area sarà dissequestrata, la bonifica proseguirà, ma le operazioni di esproprio e acquisizione, anch’esse già in programma, andranno avanti indipendentemente.
La maggior parte delle aree interessate risulta proprietà di Ater, ma anche la Cassa Depositi e Prestiti detiene una porzione dei terreni.
Il Campidoglio ha garantito che, una volta rimosso il sequestro, interverrà tempestivamente per ripulire e riqualificare la zona, trasformandola in un’area verde fruibile e libera dai rottami delle automobili.
Tuttavia, ogni fase del progetto è subordinata al rispetto delle tempistiche giudiziarie e alla complessa procedura di acquisizione dei terreni, che potrebbero prolungare l’attesa per la comunità locale e per i futuri visitatori del parco.
Ciampino-Centocelle: “mors tua vita mea”
Mentre il progetto del parco attende l’autorizzazione della magistratura per procedere, i cittadini di Ciampino e delle zone limitrofe continuano a esprimere dubbi e preoccupazioni.
La speranza (dei cittadini di Centocelle) è che il dissequestro possa sbloccare i lavori entro il termine inizialmente previsto, senza ulteriori rinvii.
L’assenza di attività nell’area, infatti, ha alimentato il malcontento e l’insoddisfazione dei residenti, che da tempo chiedono la rimozione degli sfasciacarrozze e una riqualificazione dell’area che possa migliorare la qualità della vita nella zona e ridurre l’impatto ambientale.
Ma la speranza dei cittadini romani, coincide con il terrore di quelli Castellani e in particolare di Ciampino, che rischiano di divenire per anni la nuova sede delle attività di dismissione auto.
Come si diceva nella Roma antica, tra Ciampino e Centocelle vale il detto “Mors tua vita mea”.
In ogni caso, il futuro della vasta area verde di Ciampino nota come Barbuta rimane incerto, vincolato agli sviluppi legali e burocratici che sembrano rallentare l’avanzamento del progetto.
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