La televisione trasmetteva tramite i tralicci situati tra Rocca di Papa e Genzano di Roma, per meglio dire tra Monte Cavo e Poggi D’Oro, la collina situata lungo la via Appia Nuova, verso Velletri.
La Tv privata locale delle province di Roma e Latina
I Giudici del Tar hanno respinto il ricorso e le richieste della società Tele In S.r.l.
La tv privata locale aveva richiesto al Tribunale l’attivazione degli impianti le cui frequenze erano state in precedenza contese tra operatori del settore, nello specifico la società R.U. e l’Associazione Culturale R.D., le cui attività sono nel frattempo venute meno a causa di un grave fallimento economico. Negata dai giudici anche la relativa richiesta di risarcimento danni.
Gli impianti servono un bacino comprendente sia l’area di Roma e Provincia che quella di Latina e Provincia.
I tralicci quindi resteranno inattivi e, se i comuni lo decideranno, potrebbe seguire anche una richiesta di rimozione definitiva.
La vicenda delle frequenze
La vicenda affonda le sue radici nella fase di transizione tra il sistema televisivo analogico e quello digitale. Allora i diritti di utilizzo della frequenza UHF 31, inizialmente temporanei, furono assegnati a R.U. S.r.l. e all’Associazione Culturale R.D..
I tralicci sono ancora oggi situati in due aree di grosso rilievo paesaggistico e ambientale. Parliamo delle zone di Monte Cavo e Poggi D’Oro, tra Rocca di Papa e Genzano, visibili anche a grande distanza.
Un accordo tra le parti, stabilito nel 2010, prevedeva la condivisione della frequenza tramite un unico progetto di rete, il “Mux” (Multiplex), con R.U. S.r.l. incaricata della sua realizzazione.
Tuttavia, a causa di difficoltà interferenziali, le due emittenti avviarono un percorso complicato, culminato in diversi contratti e accordi successivi.
Nel 2016, R.U. S.r.l. venne dichiarata fallita, lasciando aperta la questione dei diritti d’uso della frequenza.
Dopo la rinuncia di R.U. al progetto di rete, il Ministero dello Sviluppo Economico decise di ampliare temporaneamente i diritti dell’Associazione Culturale R.D., permettendole di trasmettere anche su Roma.
Tuttavia, il curatore fallimentare di R.U. contestò la decisione, considerando l’emittente la legittima titolare dei diritti d’uso della frequenza CH 31 UHF.
Ricorsi e denunce: ma le trasmissioni restano ferme
A seguito di una lunga serie di ricorsi e denunce, la frequenza e gli impianti a Rocca di Papa e in altre aree dei Castelli Romani vennero progressivamente disattivati per inattività. Questo lasciò spazio alla rete dell’Associazione Culturale R.D. su Poggi D’Oro, nella provincia di Latina.
La vicenda raggiunse una svolta definitiva nel 2018, quando la società Tele In S.r.l. era subentrata a R.U. nel possesso dei diritti. La nuova società contestò formalmente la modifica del diritto d’uso delle frequenze decisa dal Ministero a favore dell’Associazione culturale.
La sentenza del Tar ora respinge l’appello di Tele In. Confermando l’operato del Ministero e l’assegnazione dell’area d’uso alla sola Associazione Culturale R.D., al momento non operativa.
Bisognerà vedere ora se il ricorrente farà ora ricorso al successivo grado di giustizia, quello del Consiglio di Stato.
La richiesta di risarcimento danni intanto è stata rinviata al tribunale civile.
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