I vandali hanno devastato tanto le aule della scuola primaria che della scuola dell’infanzia. Soltanto l’intervento di un passante, che ha allertato le forze dell’ordine, ha permesso di evitare che i danni fossero più ingenti.
La Dirigente Scolastica Eliana Assunta Valterio ha dovuto chiudere il plesso per procedere alla messa in sicurezza degli ambienti, prima di poter consentire ai bambini di rientrare a scuola. Le porte della scuola Rodari di Latina riapriranno martedì 12 novembre.
Lo ha reso noto la stessa Dirigente Scolastica in una lettera aperta ai genitori pubblicata sul sito istituzionale.
Nella lettera si legge: «Questo gesto ancora incomprensibile, soprattutto per la giovane età di chi ha messo in atto comportamenti così gravi, ci lascia attoniti, addolorati e molto preoccupati».
I colpevoli: 3 ragazzini tra gli 11 e i 13 anni
A rendersi colpevoli dell’atto di vandalismo sono stati dei giovanissimi: 3 ragazzini tra gli 11 e i 13 anni.
I giovani vandali erano ancora all’interno del plesso quando li hanno individuati le forze dell’ordine, accorse in seguito alla segnalazione del passante che aveva visto le luci accese all’interno della scuola.
I ragazzini non sono imputabili per via della giovane età. Le foprze dell’ordine non hanno potuto far altro che riconsegnarli alle rispettive famiglie. Non è stata nemmeno sporta denuncia. Solo la scuola potrà rivalersi sulle famiglie per l’eventuale risarcimento dei danni.
La comunità di Latina è sgomenta di fronte alla furia selvaggia di 3 bambini che hanno devastato 12 aule, buttando a terra armadietti, banchi e sedie, spargendo ovunque materiale didattico, distruggendo i lavoretti degli alunni, sporcando ovunque.
Non è stata tanto l’entità del danno, comunque ingente, quanto proprio la giovane età dei responsabili ad aver lasciato sgomenti: un gesto incomprensibile perpetrato da 3 bambini ai danni in fine dei conti di altri bambini.
Lettera aperta dei genitori: “Cosa può portare dei bambini a compiere un’azione di tale violenza?”
Un gruppo di genitori dei bambini frequentanti la Scuola dell’Infanzia Da Vinci – Rodari di Latina ha voluto inviare una lettere aperta per esprimere tutto il proprio sgomento di fronte ad un gesto incomprensibile, che ha colpito dolorosamente tutti per la giovane età dei colpevoli.
Ecco il testo della lettera:
«Tommaso, Arturo, Martina, Marta, Filippo, Gianmaria, Leonardo, Chloe, Edoardo, Flavio, Deva, Diana, Elena, Giulio, Matteo, Salvatore, Enea, Ettore, Bianca.
Questi sono i nomi dei nostri bambini, l’aula dei folletti che sabato notte, insieme a molte altre, è stata deturpata da un gruppo di bambini poco più grandi di loro.
Domenica mattina, nel leggere la tempestiva comunicazione della scuola, siamo rimasti sgomenti. Avevamo letto “giovane età” ma non potevamo immaginare fossero stati davvero dei bambini a compiere lo scempio che, in seguito, abbiamo appreso dalle foto pubblicate dai quotidiani locali.
Vedere i loro disegni strappati, i loro giochi distrutti, i materiali – che con enorme cura le maestre conservano e utilizzano con loro ogni giorno – dispersi per il giardino è doloroso e fa arrabbiare.
Da genitori ci chiediamo cosa non stia funzionando, cosa possa portare dei bambini a compiere un’azione di tale violenza, una violenza acuita dalla totale gratuità del gesto irresponsabile, visto che non vi era nulla da rubare.
La noia? La maleducazione? La stupidità? La rabbia? Qualunque sia la ragione riteniamo vada indagata e che questa azione non cada nel dimenticatoio delle cose accadute.»
Rieducare al bello chi ha compiuto un gesto tanto brutto
La lettera prosegue:
«Questi bambini e queste famiglie vanno aiutati e rieducati. Per questo ci appelliamo al giudice che si prenderà cura del caso.
Perché oltre al doveroso risarcimento economico – che le famiglie saranno tenute a sostenere in quanto responsabili di questi vandali bambini – chiediamo che venga realizzato un percorso rieducativo che potrebbe essere svolto nella scuola che loro stessi hanno distrutto.
Percorso che potrebbe prevedere la manutenzione e cura dell’edificio e del giardino con compiti alla portata della loro età. Riteniamo che, se sono stati sufficientemente grandi per distruggere, possano esserlo anche per mettere in ordine e abbellire.
Educare i bambini che hanno compiuto una cosa tanto brutta al bello, questo sarebbe il risarcimento più grande per i nostri folletti e per noi genitori di questa futura generazione. Al bello, alla gentilezza, alla cura del prossimo, all’amore per la vita e la natura, al rispetto del mondo che abitiamo.
Lo chiediamo davvero dal profondo del nostro cuore ferito, che le cose comincino a cambiare. Che a un’azione corrisponda una reazione realmente educativa nel senso più vero e gentile del termine che nulla abbia a che vedere con la punizione.
E allora saremo ben felici alla fine dell’anno di festeggiare la rinascita della scuola tutti insieme, anche insieme ai bambini rei e le loro famiglie. Perché come diceva Rino Gaetano “Ma dammi la mano e torna vicino, può nascere un fiore nel nostro giardino” e noi vogliamo crederci.»
I bambini della scuola Rodari di Latina nel Consiglio delle Bambine e dei Bambini
A Latina si è insediato il 23 ottobre il Consiglio delle Bambine e dei Bambini, organo democratico di rappresentanza di tutti i bambini istituito dal comune, d’intesa con le istituzioni scolastiche presenti sul territorio. Si tratta di organo propositivo e consultivo in cui i bambini possono dire la loro su tematiche che li riguardano da vicino.
La scuola Rodari di Latina è una delle scuole partecipa all’iniziativa.
L’istituto Rodari è rappresentato nel Consiglio delle Bambine e dei Bambini da 3 studenti di 4a e 5a elementare: Alessandra Montemurro, Andrea Bertizzolo e Rebecca D’Alessio.
Sarebbe importante portare la triste vicenda dell’atto vandalico subito dalla scuola Rodari all’attenzione del Consiglio delle Bambine e dei Bambini. Potrebbe essere un importante spunto di riflessione su un evento che li ha colpiti così da vicino.
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