Il Pubblico Ministero Luisa D’Innella ha chiesto per lui la pena di 20 anni di reclusione, nel processo con rito abbreviato che si sta tenendo presso il Tribunale di Velletri. La nuova udienza si terrà il 9 dicembre.
Scagionato il fratello
L’accusa di omicidio in un primo momento aveva riguardato anche il fratello di 27 anni di Miclaus. Scagionato da quell’accusa, a suo carico è rimasta solo l’accusa di rapina ai danni di Vetrano.
Il 27enne è infatti riuscito a dimostrare di non essere presente nel momento in cui si è consumato l’omicidio. Il processo a suo carico per rapina avverrà con rito ordinario.
I rapporti tra i due fratelli e Vetrano
I due fratelli avevano avuto a lungo rapporti di lavoro con la vittima, che frequentemente li ospitava e faceva svolgere loro vari lavori di giardinaggio e di ristrutturazione.
Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri nel corso delle indagini, frequenti erano le liti a causa delle continue richieste di denaro dei due fratelli.
Secondo l’ipotesi investigativa, i due fratelli ricattavano Vetrano, ma non se ne conoscono i motivi. Anche i familiari erano a conoscenza della situazione, tanto che erano state sporte già diverse denunce.
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L’omicidio di Vincenzo Vetrano, ex benzinaio di Aprilia
Vincenzo Vetrano, sposato e con un figlio, aveva lavorato come benzinaio: per anni aveva gestito il distributore Esso in via Matteotti, al centro di Aprilia, attività che aveva venduto circa nove anni fa.
Il corpo senza vita della vittima venne ritrovato il 18 agosto 2023 in una villetta in costruzione a Casello 45, nella zona di via dei Laghi, in una traversa di via Cavallo Morto, tecnicamente nel territorio di Nettuno, ma a pochi metri dal confine con Aprilia.
La vittima presentava un colpo nella parte posteriore della nuca, inferto con un piccone, che successivamente gli inquirenti hanno rinvenuto e sequestrato.
Le indagini sull’omicidio
I sospetti dei Carabinieri di Anzio e del Reparto investigativo del gruppo di Frascati, coordinati dalla procura della Repubblica di Velletri, si erano da subito concentrati sui due fratelli stranieri, fermati poche ore dopo l’omicidio.
Secondo gli inquirenti, quella mattina la vittima avrebbe sorpreso i due nel giardino della villetta di Casello 45 intenti a rubare. Vasilica Miclaus a quel punto avrebbe sferrato il colpo fatale con il piccone.
Se il giudice accoglierà la richiesta del Pubblico Ministero, Vasilica Miclaus dovrà scontare 20 anni per l’omicidio ai danni dell’ex benzinaio di Aprilia.