La società Indeco, che gestisce l’impianto di trattamento dei rifiuti, ha ottenuto dalla Regione Lazio la facoltà di costruire all’interno del cimitero dei rifiuti pontino un sistema per il trattamento del percolato generato dalla discarica stessa, per un totale di circa circa 70mila litri al giorno.
Latina, 49mila litri al giorno di (ex) percolato dalla discarica al mare
Dopo la prevista depurazione circa il 70% del percolato prodotto dalla discarica stessa, vale a dire circa 49mila litri al giorno, finiranno a mare, tramite il fosso adiacente al sito, dentro cui verrà gettato.
In parole povere, questo è quanto prevede una autorizzazione rilasciata alla società stessa dalla Regione Lazio con l’autorizzazione n- G1082 dello scorso 29 ottobre. Il percolato sarà quello, in particolare, in uscita dagli invasi nominati S4, S5, S6, S7 e infine S8.
Latina, il percolato diventa…. ‘acqua depurata’ e viene gettati prima nel fosso e poi a… mare
“A valle del trattamento – si legge tra le carte – si otterranno: un flusso di permeato di circa il 65-70% dell’input scaricabile in corpo idrico superficiale in conformità ai parametri di legge.
Un flusso di concentrato del 30-35% dell’input di concentrato da gestire come rifiuto da smaltire periodicamente.
Il sistema proposto sarà in grado di trattare, in condizioni ordinarie fino a 70 metri cubi al giorno di percolato. Questi sono ottenuti tramite la messa in opera di due moduli da 35 metri cubi al giorno, installati all’interno di un container a tenuta stagna”.
Cos’è il percolato?
Il percolato è un liquido inquinante che si forma dall’interazione tra i rifiuti solidi e l’acqua (spesso piovana) all’interno delle discariche.
Storicamente, il percolato è stato un problema complesso da gestire per le discariche, in quanto richiede procedure specifiche di smaltimento.
In passato, per il percolato generato dai lotti di Borgo Montello veniva adottata una strategia di stoccaggio nelle vasche volano, seguita da un trasporto in autocisterna verso impianti di trattamento specializzati.
I dettagli del progetto Indeco
Il progetto di IND.ECO S.r.l. appena promosso dalla Regione Lazio prevede la costruzione di un impianto ad osmosi inversa a tre stadi che sarebbe in grado di depurare il percolato, trasformandolo, secondo quanto affermato dai proponenti, in ‘acqua depurata’ conforme agli standard di scarico imposti dalla legge.
Questo sistema è progettato per essere installato direttamente all’interno dell’area della discarica, trattando i liquidi contaminati in loco e riducendo al minimo il bisogno di trasporti esterni.
Una volta trattati, i 49mila litri al giorno di ex percolato potranno essere reimmessi in ambiente come acqua depurata, soddisfacendo i requisiti di legge in termini di qualità e sicurezza.
L’iter di approvazione durante Zingaretti e Rocca
L’approvazione del progetto è stata un percorso lungo e articolato. Iter caratterizzato da un percorso autorizzativo che ha richiesto diverse integrazioni documentali.
C’è stato bisogno anche dell’avvio di più conferenze di servizi con le autorità competenti, tra cui la Regione Lazio, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA Lazio) e la Provincia di Latina.
Nessuno di questi passaggi, però, da quanto a nostra conoscenza, ha avuto un eco pubblico.
Originariamente, il progetto era stato presentato come una variante non sostanziale dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA).
Lo stesso però è stato successivamente rivalutato come modifica sostanziale, richiedendo ulteriori verifiche e aggiornamenti.
Dopo oltre tre anni di procedure, la Regione Lazio ha infine rilasciato l’autorizzazione definitiva. Autorizzazione iniziata con la ex Giunta Zingaretti e ultimata e portata a termine dalla Giunta Rocca.
Le prescrizioni della Regione Lazio
La concessione dell’autorizzazione finale per l’impianto di osmosi inversa è stata accompagnata da specifiche prescrizioni e da un piano di monitoraggio ambientale.
ARPA Lazio continuerà a svolgere verifiche regolari per assicurare che l’impianto rispetti tutti i parametri tecnici e normativi previsti.
In questo contesto, la società IND.ECO è obbligata a fornire aggiornamenti dettagliati sui progressi dei lavori e sui risultati del trattamento. Ed a garantire che l’intervento non comporti rischi per l’ambiente circostante.
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