Un 61enne, già noto alle forze dell’ordine, si aggirava nell’ufficio postale di via Anastasio II (quartiere Aurelio, Municipio XIII) indossando un abito talare.
L’uomo, però, ha avuto poca fortuna: la sua presenza è stata segnalata dalla stessa Poste Italiane, che ha dato l’allarme alla Polizia Postale.
Operazione “Finto Prete” e la scoperta della patente rubata
Vestito di tutto punto, con abiti da alto prelato, il sospetto era pronto a chiedere un finanziamento BancoPosta.
Per farlo, ha presentato una patente rubata a un vero prelato del Vaticano. Ma i poliziotti, che tenevano d’occhio gli uffici postali più frequentati dai truffatori, hanno rovinato la sua messa in scena.
Dai controlli è emerso che l’uomo non è nuovo a queste trovate geniali. In passato, infatti, ha persino spedito un falso certificato di morte alle Procure, per far chiudere i suoi processi.
Inoltre, durante il fermo, gli agenti hanno trovato una carta d’identità perfettamente riprodotta, intestata a un ignaro cittadino di Potenza.
Il Complice: un Carabiniere “per finta” con documenti falsi
In tutto questo, l’uomo non era solo. Al suo fianco un quarantenne, già nei guai per essersi spacciato come Carabiniere dei NAS.
Durante un controllo, quest’ultimo aveva persino sfoggiato un distintivo fasullo e un passaporto della Presidenza del Consiglio, anch’esso bello contraffatto. Chissà, forse credeva di essere l’attore di un film poliziesco mal riuscito.
Al termine dell’operazione, il giudice ha convalidato l’arresto e ordinato per il finto prelato la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, che ora indosserà invece dell’abito talare e che lo terrà al sicuro… a casa sua.
Ricordiamo che, entrambi gli indagati sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.
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