Un recente provvedimento del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per il Lazio segna un punto di svolta nella complessa questione delle abitazioni abusive a Rocca di Papa.
Il TAR ha stabilito che non rientra nelle competenze della giustizia amministrativa il giudizio su un provvedimento comunale che prevedeva il pagamento di un’indennità di occupazione per i proprietari di immobili abusivi, la cui abusività è certificata da sentenze penali passate in giudicato.
Rocca di Papa, il Comune chiede soldi (indennità) ai proprietari di case abusive
Tale decisione, che accoglie in parte le istanze avanzate dai Comitati Pro-Casa, segna un precedente significativo, indirizzando la controversia verso la giurisdizione civile.
La questione trae origine dalla Deliberazione della Giunta Comunale di Rocca di Papa n. 121 del 30 novembre 2017. All’epoca il Comune era guidato dal sindaco eroe, Emanuele Crestini, venuto a mancare prematuramente nel 2019 nel corso della nota esplosione.
Con quella delibera, il Comune ha stabilito che i proprietari di immobili abusivi, già oggetto di sentenze penali definitive, avrebbero dovuto corrispondere un’indennità di occupazione al Comune.
Quella misura era volta a compensare il danno derivante dall’occupazione prolungata delle abitazioni, ancora in attesa di essere rilasciate.
Tale indennità, prevista come pagamento temporaneo in attesa delle demolizioni, ha immediatamente suscitato polemiche, spingendo i residenti, rappresentati dai Comitati Pro-Casa, a rivolgersi al TAR.
La posizione del TAR: difetto di giurisdizione
I ricorrenti, infatti, hanno contestato la delibera comunale, sostenendo che la richiesta di indennità di occupazione fosse priva di fondamento giuridico e che fosse necessario discutere la questione in sede civile piuttosto che amministrativa.
Il Comune di Rocca di Papa, costituitosi in giudizio, ha sostenuto invece la legittimità del provvedimento, basandosi sull’intento di recuperare somme che riteneva giustamente dovute.
Dopo diversi rinvii e 7 anni, la causa è stata infine presa in esame dal TAR nel settembre 2024.
Durante l’udienza, il TAR ha sollevato la questione del possibile difetto di giurisdizione, basandosi su precedenti giurisprudenziali.
La corte ha richiamato l’orientamento secondo cui le controversie che riguardano richieste economiche per l’occupazione di immobili abusivi sono di competenza del giudice ordinario e non della giustizia amministrativa.
In altre parole, il TAR ha ritenuto che l’amministrazione comunale, non disponendo di poteri autoritativi su questa specifica materia, potesse agire solo come soggetto privato.
Deciderà ora ilTribunale Civile
Secondo il TAR, infatti, la delibera 121/2017 della Giunta Crestini non riguarda l’acquisizione materiale degli immobili al patrimonio comunale, il cosiddetto esproprio. La delibera riguarda unicamente una richiesta economica – una sorta di “danno figurativo” – che il Comune intende ottenere.
In base a quanto stabilito dalla legge e dalla giurisprudenza, questo tipo di controversie è regolato dal diritto privato e non rientra quindi nelle competenze della giurisdizione amministrativa.
La controversia dovrà quindi essere ridiscussa presso il giudice ordinario, ossia il Tribunale Civile, che dovrà stabilire se e in che termini il Comune potrà ottenere tale indennità di occupazione.
Peccato che per prendere questa decisione, il Tar abbia avuto bisogno di 7 lunghi anni.
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