Un lungo contenzioso si è tenuto al Tribunale Amministrativo della Regione Lazio tra Comune di Velletri e gestore assegnatario del chiosco nel Parco di Santa Maria dell’Orto.
La causa è culminata in una richiesta di risarcimento da parte del titolare del bar che è stata accettata, almeno parzialmente, dai giudici. La sentenza del Tar risale al 12 novembre.
Velletri, Bar rinomato chiede 500mila € al Comune
Dopo un’attesa di ben 4 anni dall’aggiudicazione, la società si è vista privata della possibilità di avviare l’attività nel parco, nonostante fosse risultata vincitrice di una gara pubblica nel 2017.
La situazione ha generato una richiesta di risarcimento per danni. Il proprietario del bar ha chiesto al Comune 500.000 euro come compensazione per i mancati guadagni e le spese affrontate.
Chiosco nel parco per il Bar prima concesso, poi negato
La vicenda prende avvio nel 2017, quando la società si aggiudica la gestione del bar e dei servizi connessi all’interno del parco cittadino.
Tuttavia, la firma del contratto da parte dell’amministrazione è stata rinviata fino al 2021, un ritardo attribuito alla pendenza di un contenzioso avviato dal precedente gestore.
Il Comune di Velletri, infatti, aveva concesso una proroga a quest’ultimo in attesa di una risoluzione giudiziaria definitiva.
La nuova assegnataria, pur avendo diritto alla concessione, è stata così impossibilitata ad avviare l’attività per un periodo di quattro anni.
I dettagli economici del contenzioso tra bar e Comune
Nella sua richiesta di risarcimento, la società lamenta che il Comune, attraverso una condotta definita di “inerzia e violazione dei doveri di buona fede”, le ha causato gravi perdite economiche.
Di queste, la voce principale è il mancato guadagno per le stagioni turistiche dal 2017 al 2019, stimato in circa 450.000 euro.
A questa cifra si aggiungono le spese per gli allestimenti del locale, quantificate in circa 6.500 euro. La società ha sostenuto che questa somma era più alta rispetto ai costi preventivati nel contratto stipulato inizialmente con un’altra azienda per forniture di arredi.
Un’altra voce riguarda i 25.000 euro di agevolazioni fiscali e contributive cui la società non ha potuto accedere, poiché l’attività non era operativa nel periodo in cui tali benefici erano disponibili.
Inoltre, la società sostiene di aver speso circa 80.000 euro per ripristinare i locali, che le erano stati consegnati in pessimo stato dal precedente gestore.
Il Ricorso al Tar del Lazio e la Sentenza
Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha esaminato il caso. La sentenza ha evidenziato l’irregolarità del comportamento del Comune di Velletri.
Il Tribunale ha ritenuto che il ritardo nella firma del contratto, in assenza di una sospensiva ufficiale, fosse ingiustificato.
L’amministrazione avrebbe dovuto completare l’iter procedurale subito dopo l’aggiudicazione del 2017, invece di prolungare la gestione del precedente concessionario.
Nonostante ciò, il TAR ha accolto solo parzialmente la richiesta della società.
In particolare, ha escluso il risarcimento per il lucro cessante, poiché la durata del contratto è rimasta invariata rispetto a quella prevista originariamente.
Esclusa anche la cifra per le agevolazioni non ottenute. La società non ha dimostrato un legame causale tra il ritardo e la perdita di benefici.
Anche le spese di ristrutturazione non sono state ritenute risarcibili, in quanto non era provato che lo stato dei locali fosse peggiorato rispetto a quello del 2017.
Il Risarcimento e Le Conclusioni del TAR
Il risarcimento riconosciuto si è dunque limitato alla somma di 1.500 euro per le spese sostenute dalla società per l’acquisto di allestimenti alternativi, dopo che il precedente contratto era stato annullato a causa del ritardo.
Il TAR ha ritenuto che l’impossibilità di completare l’acquisto originale fosse direttamente collegata alla mancanza di disponibilità dei locali.
La sentenza, pur riconoscendo la condotta inadempiente del Comune, ha quindi ridimensionato il risarcimento richiesto. Il Comune è stato inoltre condannato al pagamento delle spese legali per un totale di 2.000 euro.
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