La decisione se sciogliere o meno il Comune e lasciare un commissario per i prossimi 18 mesi – quindi mandando al voto gli apriliani solo nel 2026 per eleggere il nuovo sindaco – è stata rinviata.
Ricordiamo che al momento il Commissario prefettizio guida Aprilia in virtù dell’autoscioglimento del Consiglio comunale. Non c’è stata ancora nessuna pronuncia ufficiale di scioglimento per infiltrazioni mafiose.
La Commissione di accesso al lavoro per vagliare tutti gli atti – gare d’appalto, affidamenti, gestione della cosa pubblica – prodotti in Comune negli ultimi anni ha necessità di valutare attentamente e senza il fiato sul collo, per questo ha richiesto al Prefetto di Latina Vittoria Ciaramella altro tempo.
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Il lavoro della Commissione infatti sarebbe dovuto terminare il 20 novembre, tra pochi giorni.
Prefetto: 3 mesi di proroga per decidere su Aprilia
Invece il Prefetto di Latina ha firmato un nuovo decreto di proroga per altri tre mesi: la decisione dunque se il Comune di Aprilia sarà sciolto o meno per mafia sarà presa entro febbraio 2025.
In tempo, nel caso in cui si valutasse il non condizionamento del Comune dalla mafia, di tornare al voto in primavera.
Mafia ad Aprilia: già dieci società con interdittive
Intanto le indagini proseguono.
Sono diventate dieci le interdittive antimafia firmate dal Prefetto di Latina per altrettante società coinvolte, direttamente o indirettamente, nell’operazione “Assedio”.
Le società sicuramente faranno ricorso al TAR, pertanto l’interdittiva è operativa, ma non definitiva.
Finché non c’è la pronuncia definitiva inappellabile preferiamo mantenere l’anonimato, indicandole con le sole iniziali. Anche se nel documento del Prefetto vengono riportate esplicitamente.
L’ultima interdittiva in ordine di tempo è la società cooperativa M.S., che vede come amministratore M.A. indagato nell’inchiesta della direzione distrettuale antimafia.
La società si occupa di “lavori di terra, realizzazione di edifici, restauri, impianti termici, manutenzioni, trivellazioni, costruzioni stradali”.
Altre società della famiglia di M.A. sono state oggetto di interdittiva. La V.C., che ha eseguito per il Comune di Aprilia “servizi di manutenzione idrica, fognaria, edifici scolastici, ristrutturazione campo sportivo, cimitero comunale”, nonché il palazzetto dello sport.
A inizio novembre alla V.C. è stato revocato l’appalto da un milione di euro per la ristrutturazione della ex scuola di Carano.
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Interdittiva anche per la società L.S. di A.F., che opera soprattutto nel campo del movimento terra, scavi, trasporti , fognature e pavimentazioni stradali” e la Z.Srl, partecipata al 50% dalla V.C
A queste si aggiungono le interdittive alla T.B. e alla N.T.B., che si occupano di trasporto pubblico.
Colpite poi altre tre società della stessa galassia che si occupa di trasporti di: la T.&T. società agricola, la S. M. H. e la E.Srl.
C’è poi la S.C.Srl, che vede tra gli ex amministratori I.C., ritenuto dagli inquirenti un personaggio di spicco del clan Forniti, il “capo dei capi” come lo definiva l’ex sindaco Principi nelle intercettazioni.