La ragazza, originaria del siracusano, è morta durante un intervento di rinoplastica in un ambulatorio di un centro medico di via Cesare Pavese a Roma.
L’intervento di rinoplastica parziale sarebbe costato poco meno di 3mila euro ed era stato prenotato in estate.
Oggi l’autopsia sulla 22enne
L’autopsia sulla giovane si svolgerà oggi all’Istituto di medicina legale del policlinico di Tor Vergata.
Il Pubblico Ministero titolare del fascicolo, Erminio Amelio, affidando l’incarico, ha chiesto di appurare se i sanitari durante l’intervento di rinoplastica parziale si siano attenuti alle procedure e se abbiano seguito le linee guida o, in assenza di queste, se sono previste buone pratiche.
Con l’ausilio dei Carabinieri del Nas la Procura ha chiesto inoltre di accertare se la struttura era sicura e attrezzata per l’intervento e per gestire l’emergenza.
Intanto è agli atti un video di pochi secondi, girato nel centro medico dal fidanzato della 22 enne. Il video ha ripreso dalla porta il momento in cui i medici tentavano di rianimare la ragazza.
Secondo il racconto del ragazzo sentito dagli investigatori la giovane poco prima dell’intervento aveva mangiato mezzo panino e bevuto una bevanda analcolica.
Il medico chirurgo plastico operava a Latina
Il chirurgo plastico indagato operava anche a Latina, dove aveva uno studio medico in una location prestigiosa, alla Torre pontina, il grattacielo più alto di tutta la provincia.
Stando alle recensioni che fino a ieri era possibile rinvenire su internet, tutte le pazienti che si erano servite da lui si dichiaravano pienamente soddisfatte del lavoro del chirurgo. Ora sono spariti sia i commenti, sia i profili social del medico.
Fornire il nome del professionista non aggiunge e non toglie nulla al valore della notizia, visto che ora non è più possibile prenotare visite e interventi da quel chirurgo.
È stata infatti cancellata anche la finestra di appuntamenti prevista per la settimana prossima proprio a Latina.
Inoltre, ricordiamo che per qualsiasi indagato vige la presunzione di innocenza, almeno fino al termine dei gradi di giudizio previsti dal nostro ordinamento. Cioè, senza una condanna definitiva non si può indicare alcuno come colpevole.
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