La concessione demaniale, attiva dal 2009, è stata revocata dal Comune di Pomezia a causa del mancato pagamento del canone per l’anno 2021, revoca ora confermata dal Tar del Lazio.
L’attività era attiva lungo il tratto di spiaggia all’altezza di via Capri.
La decisione, ufficializzata in una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio del 15 novembre, segna la fine di un servizio balneare che per anni ha rappresentato un punto di riferimento per residenti e turisti.
Torvaianica, la difesa dello storico noleggio barche
La società E. s.r.l., che occupava 100 metri quadrati di arenile in concessione demaniale, aveva presentato ricorso contro la decisione del Comune di Pomezia, sostenendo che la decadenza fosse stata dichiarata in modo illegittimo.
Il ricorso si fondava su diversi argomenti, tra cui la presunta mancanza di proporzionalità della sanzione rispetto all’inadempimento e l’assenza di un’adeguata valutazione della gravità della situazione da parte dell’amministrazione comunale: l’anno a cui ci si riferisce, infatti, era caratterizzato dalla pandemia del Covid.
Inoltre, la società ha contestato la mancata acquisizione del parere dell’Agenzia del Demanio, come previsto dal regolamento del Codice della Navigazione, e ha sottolineato che il pagamento del canone per l’anno 2022 era stato effettuato, sebbene con ritardo.
Il Comune applica le clausole in maniera rigorosa
Il Comune di Pomezia, dal canto suo, ha difeso la decisione di revocare la concessione, ritenendo che le inadempienze della società concessionaria fossero gravi.
Ma soprattuto le inadempienze erano tali da compromettere gli scopi per cui il titolo demaniale era stato rilasciato.
L’amministrazione ha richiamato la clausola del contratto di concessione che prevedeva la decadenza automatica in caso di mancato pagamento di un’annualità del canone.
Un elemento, quest’ultimo, centrale nella sentenza del Tribunale.
Il Tribunale: la società non ha pagato il canone nell’anno del Covid
Il TAR del Lazio ha respinto il ricorso della società E. s.r.l., confermando la legittimità del provvedimento comunale.
La sentenza ha ribadito che il mancato pagamento del canone per l’anno 2021 rappresentava una violazione sufficiente a giustificare la decadenza. Proprio in virtù delle clausole esplicite contenute nella concessione.
Il Tribunale ha sottolineato inoltre che ai sensi del Codice della Navigazione l’amministrazione comunale aveva il diritto di revocare la concessione senza ulteriori valutazioni. Dato che l’omesso pagamento era esplicitamente previsto come causa di decadenza.
Nonostante la tardiva regolarizzazione del canone per il 2022, il mancato adempimento relativo al 2021 è stato considerato “dirimente” (causa di invalidità).
Comune troppo severo?
La chiusura del noleggio di pedalò rappresenta una perdita significativa per il litorale di Torvaianica, privandolo di un servizio amato da generazioni di bagnanti.
Tuttavia, il caso solleva anche interrogativi sull’equilibrio tra il rigore amministrativo e la tutela delle attività imprenditoriali.
In particolare in un periodo complesso come quello della pandemia, durante il quale molte aziende hanno affrontato difficoltà finanziarie.
La vicenda lascia aperto il dibattito su come bilanciare gli interessi pubblici e privati, specie in situazioni particolari, come può essere un periodo di crisi.
Difficile dimenticare, difatti, che tra il 2020 e il 2022 il mondo e l’economia si erano fermati praticamente in tutto il mondo a causa del Covid.
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