I sindaci gioiscono, ma per cosa?
In pratica le Associazioni criticano i toni “vittoriosi” sul tema dei nuovi diritti dei cittadini, che in realtà erano già stati stabiliti da ARERA il 28 dicembre 2017, ossia quasi 7 anni fa (con la Delibera n. 917/2017/R/Idr, riportate nella tavola 1, in coda al capitolo 3 di cui all’allegato “A”).
Diritti che però ancora non erano presenti nella “Carta dei servizi” di Acqualatina. Acquisiti con 7 anni di ritardo: non proprio una grande vittoria per i cittadini.
Aumenti in bolletta il vero nodo
Tutto ciò sembra però una cortina fumogena che vuole deviare l’attenzione dal tema principale, quello degli aumenti in bolletta Acqualatina.
Sebbene la proposta preveda un aumento più contenuto rispetto alle percentuali inizialmente ipotizzate, le associazioni non la vedono come una vittoria.
Denunciano una mancanza di chiarezza sugli investimenti previsti, sulle strategie per ridurre le dispersioni idriche e sull’effettiva gestione dei fondi destinati ad Acqualatina.
Il Comunicato delle Associazioni su Acqualatina
Questo il testo del recente Comunicato stampa relativo agli aumenti in bolletta Acqualatina a firma di 5 associazioni di difesa dei consumatori.
“Le Associazioni dei Consumatori A.E.C.I., Associazione Consumatori e Famiglie, CODACONS, CODICI e FEDICONS, da notizie di stampa apprendono che l’Ufficio di Presidenza della Provincia di Latina ha deciso di portare all’approvazione della prossima Conferenza dei Sindaci, cioè l’organismo che riunisce i 38 sindaci dell’ATO4, ossia l’Ambito Territoriale Ottimale che riguarda la competenza di Acqualatina, l’adeguamento della tariffa idrica nella misura del 3,5% invece che del 9% o del 6%, come era stato proposto, quale soluzione mediana.
Tuttavia, le scriventi Associazioni, non possono mostrare alcuna soddisfazione al riguardo per il semplice motivo che sembra di assistere ad un tira e molla basato soltanto su percentuali che di per sé non hanno alcun significato se non sono legate a specifici piani di investimento.
Cosa ha fatto Acqualatina coi soldi già presi degli aumenti?
Infatti, non è dato comprendere quali impieghi dovranno avere le somme che, è bene evidenziarlo, avranno cadenza annuale, per cui al 3,5% di quest’anno (perché, molto probabilmente, l’aumento avrà decorrenza retroattiva) si sommeranno altri 3,5% per gli anni futuri, fino a quando non è dato sapere.
E’ opportuno ricordare ai Sindaci dell’ATO4 che queste Associazioni stanno chiedendo da mesi che siano resi noti i dati delle dispersioni che l’odierna governance di Acqualatina sostiene essere del 75% pur se nel 2016 venne deliberato un adeguamento annuale del 3,9% a sommarsi per i successivi 8 anni al fine di rendere disponibile ad Acqualatina l’importo di 150 milioni di euro per ridurre le perdite dal 50 al 30%.
Appare, pertanto, incredibile, se non paradossale, che le perdite invece di ridursi siano persino aumentate del 50% rispetto a quanto veniva dichiarato 8 anni fa.
Quali lavori coi soldi degli aumenti?
Ed inoltre, si parla di riduzioni delle dispersioni dell’acqua, ma non si comprende quali altri investimenti dovrebbero essere effettuati con le somme poste a carico degli utenti, quali, ad esempio, il trattamento dei fanghi, le manutenzioni dei depuratori e delle reti fognarie e così via.
Vi è anche da sottolineare che Acqualatina, negli ultimi anni, oltre ai fondi del PNRR, che dovrebbero avere specifiche destinazioni ha anche ricevuto finanziamenti per diversi milioni di euro per fare fronte alla siccità del 2016, senza che si sia a conoscenza di quali tipologie di opere siano state effettivamente eseguite.
Tuttavia, come abbiamo già fatto notare, registriamo un assordante silenzio da parte del CdA di Acqualatina su questioni che rischiano di diventare scottanti ad iniziare, come più volte sottolineato, la comunicazione di dati oggettivi relativi alla effettiva quota di dispersioni, per quella che riteniamo essere la troppa nebulosità che attornia la gestione del sistema idrico integrato.
L’appello ai sindaci: tutelate i vostri concittadini
A tal proposito, le scriventi Associazioni ricordano ai Sindaci dell’ATO4 le responsabilità che si assumeranno qualora approvassero l’adeguamento tariffario così come, dalle notizie di stampa, ci risulta essere stato approvato dall’Ufficio di Presidenza, poiché riteniamo di dover sottolineare la necessità di una effettiva ponderazione delle decisioni che dovranno assumere, anche alla luce delle criticità che le scriventi Associazioni stanno da troppo tempo mettendo in evidenza, senza peraltro considerare quelle ricadenti sugli eventuali mancati controlli rispetto ad un sistema idrico che meriterebbe maggiore attenzioni sia da parte del socio pubblico, ovvero la Conferenza dei Sindaci, che detiene la quota azionaria maggioritaria del 51% e che devono tutelare in primo luogo i diritti dei loro concittadini, sia, probabilmente, da parte delle altre Autorità.
Le Associazioni di tutela dei Consumatori attiveranno tutte le iniziative ritenute più opportune affinché i sindaci assumano le decisioni migliori nel rispetto degli interessi dei loro stessi concittadini”.
Firmato da A.E.C.I., Associazione Consumatori e Famiglie, CODACONS, CODICI, FEDICONS
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