Rocca di Papa, il centro di accoglienza Mondo Migliore si dichiara “Escluso dal circuito d’accoglienza”: poi arriva l’accordo ‘segreto’ col Prefetto.
Rocca di Papa torna al centro dell’attenzione non tanto mediatica, quanto di sicuro giuridica, con una vicenda che coinvolge il centro di accoglienza “Mondo Migliore”, la grande struttura di accoglienza migranti situata su via dei Laghi.
Protagonista della storia anche il Prefetto di Roma, la massima autorità territoriale che rappresenta il Governo centrale sui territori provinciali.
Mondo Migliore sarebbe stato escluso dal circuito d’accoglienza per richiedenti asilo. Almeno questo è quanto ha sostenuto in un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio il 23 maggio scorso.
Ma questa stessa tesi, sostenuta nell’atto giudiziario, è stata poi ritirata, in sede legale. Questo è avvenuto subito dopo che Mondo Migliore ha raggiunto un accordo con il Prefetto di Roma, lo scorso 24 ottobre. Un accordo i cui termini, però, non sono ancora stati resi pubblici.
Il dsato di fatto è che il centro accoglienza ha ritirato il ricorso al TAR.
La domanda che ci si pone a questo punto è scontata: l’accordo “segreto” tra Mondo Migliore e il Prefetto di Roma ha modificato il destino della struttura o il numero dei suoi ospiti?
Al momento, nessuno, tranne le autorità coinvolte, ne sono a conoscenza.
Rocca di Papa: Mondo Migliore è escluso dal ‘circuito’ d’accoglienza migranti?
Esattamente un anno fa, il Comune aveva annunciato pubblicamente un accordo con il Prefetto di Roma per evitare il raddoppio degli ospiti proprio del centro Mondo Migliore.
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La vicenda ha origine il 23 maggio 2024, quando i gestori del centro “Mondo Migliore” hanno presentato una richiesta di reinserimento nel circuito d’accoglienza nazionale per richiedenti protezione internazionale.
La struttura, nota per la sua capacità di accoglienza e i suoi progetti d’integrazione, si è ritrovata – così dichiara Mondo Migliori in un ricorso al Tar del Lazio – fuori dal sistema per ragioni mai pienamente chiarite.
Tuttavia il silenzio dell’amministrazione pubblica sulla richiesta ha spinto i gestori a ricorrere al TAR del Lazio. L’accusa per il Ministero dell’Interno e l’Ufficio Territoriale del Governo di Roma è di inadempienza.
La ‘svolta’ al Tar del Lazio
Il 29 ottobre 2024, il caso approda in Camera di consiglio del TAR. I giudici analizzano il ricorso, nel quale viene contestata l’inerzia delle autorità rispetto alla domanda di ammissione al circuito d’accoglienza. Una vicenda apparentemente destinata a lunghi tempi giudiziari si risolve, però, con una svolta sorprendente.
Durante l’udienza, emerge che la Prefettura di Roma, proprio nei giorni precedenti, ha disposto l’assegnazione di richiedenti asilo al centro “Mondo Migliore“.
L’accordo, mai reso pubblico nei dettagli (per questo lo definiamo ‘segreto’), sancisce di fatto il ritorno della struttura nel sistema d’accoglienza, portando alla dichiarazione di cessata materia del contendere da parte del TAR.
L’accordo ‘segreto’ col Prefetto di Roma sui migranti
Con l’accordo ‘segreto’ ormai operativo, i giudici hanno dichiarato chiuso il caso, considerando le richieste dei ricorrenti completamente soddisfatte.
Il Tribunale ha inoltre disposto la compensazione delle spese processuali tra le parti, liquidando una cifra di poco meno di mille euro a favore del legale dei ricorrenti.
La vicenda solleva interrogativi sulla gestione dell’accoglienza in Italia e sul ruolo delle Prefetture.
La riservatezza con cui è stato siglato l’accordo tra il Centro e il Prefetto lascia spazio a dubbi. Perché il centro era stato escluso? E cosa ha determinato il cambiamento? Domande che restano aperte e alimentano il dibattito sull’efficienza e la trasparenza del sistema d’accoglienza.
Con la chiusura del caso giudiziario, il centro “Mondo Migliore” riprende il suo posto nel circuito nazionale, ma l’episodio rimane un monito sulla necessità di regole più chiare e accessibili per le realtà impegnate nell’accoglienza dei migranti.
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