Grazie a questo dato preoccupante la Pontina, da anni, è al centro del programma «Adotta una strada», promosso dalla fondazione Ania e dall’Arma dei carabinieri, che prevede la presenza giornaliera di numerosi posti di blocco e di controllo, con l’obiettivo di costituire un deterrente nei confronti degli automobilisti che disattendono alle disposizioni del codice della strada, come l’alta velocità, il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza, guida sotto l’effetto dell’alcool o di sostanze stupefacenti, uso scorretto del telefonino e altro;
la Pontina, seppur oggetto di diversi progetti, uno su tutti la trasformazione in autostrada, negli ultimi decenni è stata più volte oggetto di declassamento. Inizialmente da «superstrada» a semplice «strada statale», a causa dei numerosi innesti ed uscite giudicate fuori norma, con conseguente riduzione del limite di velocità da 110 chilometri orari a 90 nel tratto compreso tra Torvaianica e Latina nord. Nel tratto tra Torvaianica e Spinaceto-Roma tale limite è stato ulteriormente abbassato a 80 chilometri orari; recentemente, anche se i limiti di velocità sono rimasti invariati, ha subito un ulteriore declassamento a «strada regionale».
“Le condizioni di grave dissesto e la totale mancanza di manutenzione, nonostante sia stato approvato nei mesi scorsi dal consiglio regionale del Lazio un progetto di messa in sicurezza, gravano pesantemente sull’incidentalità di questa arteria soprattutto quando le condizioni meteorologiche sono avverse – si legge ancora nell’interrogazione –: in caso di pioggia per gli automobilisti diventa praticamente impossibile valutare il reale stato dell’asfalto. Purtroppo, la Pontina è caratterizzata dalla costante presenza di buche profonde, avvallamenti, carenza di segnaletica verticale ed orizzontale e l’asfalto rattoppato, che si sfalda sotto il peso dei mezzi pesanti e provoca spesso «piogge» di detriti che, oltre a danneggiare le auto, mettono in serio pericolo la vita dei tanti motociclisti e automobilisti che la percorrono; tutti queste problematiche sono ampiamente conosciute e denunciate sia dagli utenti che dagli amministratori locali e fatte proprie da tutte le autorità competenti in materia sia regionali che nazionali, ma il livello di pericolosità e di incidentalità, spesso anche mortale, non sembra affatto migliorato, anzi sembra peggiorare di giorno in giorno”.
La Pontina, nel 2001, è stata oggetto di una delibera del Cipe n. 121, riguardante il primo programma delle opere strategiche da realizzarsi ai sensi della legge n. 443 del 2001 «legge obiettivo», che prevedeva la costruzione del collegamento autostradale A12 Pontina Appia e della bretella Cisterna-Valmontone; ora sembra che l’Anas abbia recentemente ripreso le procedure di gara per l’affidamento in concessione delle attività di progettazione, realizzazione e gestione del «Corridoio intermodale Roma-Latina» e del collegamento «Cisterna-Valmontone»; il costo complessivo dell’opera, che verrà realizzata in partenariato pubblico-privato, è pari a 2,8 miliardi di euro; tra poco, inizierà la stagione estiva e la Pontina, oltre al normale traffico, dovrà far fronte alle decina di migliaia di utenti che giornalmente raggiungono il litorale romano e quello della provincia di Latina. Tutto ciò avverrà, ancora una volta, se non si prendono provvedimenti urgenti e non si mette in sicurezza tale importante arteria, sulla pelle degli utenti e dei cittadini”.
Il parlamentare chiede “quali iniziative urgenti, per quanto di competenza, il Ministro interrogato intenda adottare, anche nell’ambito del progetto deliberato dal Cipe, per garantire la sicurezza e l’incolumità degli utenti della via Pontina, al fine di evitare ennesimi drammi e di mitigare gli inevitabili disagi provocati dall’imminente stagione estiva”.