Stanziando tale somma il Comune ha infatti incaricato un geometra per “la definizione della problematica sui terreni soggetti a uso civico privato nel territorio del Comune di Ardea Tenuta Salzare.
Scrive il Comune di Ardea:
“Per tale definizione è necessario svolgere una serie di attività riguardanti le volture catastali dei n. 45 cespiti che dovranno essere intestati al Comune di Ardea ed all’individuazione e aggiornamento in catasto ed in Conservatoria delle particelle rientranti negli ex 36 cespiti oggi inesistenti”.
Lo status giuridico ancora poco chiaro
Lo status giuridico e urbanistico dei 706 ettari delle Salzare infatti non è ancora del tutto chiaro.
Una storia lunga un secolo, con centinaia di ettari di proprietà della famiglia nobile degli Sforza Cesarini, poi acquisiti dal demanio e solo nel marzo del 2017 passati al comune di Ardea.
In questi cento anni sono state costruite case e aperte attività commerciali tecnicamente ancora oggi “abusive”, trovandosi su terreni diventati di proprietà comunale.
Sempre nel 2017, il Demanio aveva scritto al Comune di Ardea evidenziando che le particelle trasferite al comune non rispondevano esattamente alla realtà, perché variate o soppresse nel tempo.
Confusione e procedimenti giudiziari in corso
Una situazione che ha generato ulteriore confusione. Confusione a cui ora l’amministrazione ardeatina del sindaco Fabrizio Cremonini cerca di porre rimedio. Ma certamente non sarà un percorso semplice.
Bisogna infatti anche ricordare che quei terreni sono ancora contesi dalla famiglia Sforza Cesarini e c’è un procedimento pendente al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, oltre a un processo civile che dopo diversi anni non riesce a vedere ancora la fine.
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