In aula è presente Christian Sodano che ha ucciso a colpi di pistola lo scorso 14 febbraio a Cisterna Nicoletta Zomparelli e Renée Amato, madre e sorella della sua ex fidanzata Desirée.
L’accusa per l’ex finanziere è quella di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi.
Ammessa la richiesta di costituzione di parte civile del Comune di Cisterna, nel cui territorio si è consumato il femminicidio.
Desirée: «Spero che rimanga in carcere a vita»
«Spero e penso che sia giusto che rimanga lì in carcere a vita», ha detto Desirée Amato, ai microfoni di Storie Italiane su Rai1. Desirée è scampata alla mattanza, in cui sua madre e sua sorella sono state uccise.
«Ha tolto la vita a due persone senza motivo, nemmeno le conosceva quasi e non gli avevano fatto niente. Come non ci sono più loro non ci devi restare nemmeno tu per il mondo, quindi rimani chiuso là dentro e paghi la pena».
«La nostra storia è durata 5 mesi, non ci sono mai stati segnali se non i messaggi a fine novembre. Da lì mi sono messa a pensare e sono stata due settimane senza vederlo. Poi lui, non so come ha fatto a trovarmi, è venuto a Latina. Io mi ero stufata e l’ho lasciato perché non lo vedevo una persona adatta a me».
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«L’ho visto tornare indietro per finire mia sorella»
«Io di interrompere la storia gliel’ho detto solo alla fine, l’ultimo giorno lui è venuto a casa mia perché voleva parlare», ha aggiunto la ragazza.
«Era tutto già pensato, aveva quelle cose in macchina e l’arma perché te la sei portata? Era premeditato, ma non c’è bisogno che lo dica io. E poi la freddezza della persona, è riuscito a fare tutto lucido: io stavo là, non è che me lo immagino, io quello che ha fatto l’ho visto».
«Tra l’altro, quando mia sorella ancora si muoveva , lui che fa? Torna indietro e la finisce. Non sei lucido, di più, stai a tuo agio. Questa è la cosa ancora più preoccupante perché una persona così chissà quante altre cose può fare, non ha limiti. Non sei normale, non sei una persona», ha concluso Desirée.
Il Comune di Cisterna, Parte Civile nel processo
Il Comune di Cisterna è stato ammesso come Parte Civile nel processo per il femminicidio che ha sconvolto la città.
“La nostra ammissione come Parte Civile all’interno del processo per Nicoletta Zomparelli e Renée Amato non fa altro che rafforzare l’azione sempre presente, prima del fatto, durante il fatto e anche in futuro della comunità di Cisterna per la sensibilizzazione, prevenzione e vicinanza alla famiglia” ha detto il Sindaco Valentino Mantini.
“La nostra comunità deve essere e sentirsi soprattutto protetta: l’azione dell’amministrazione comunale sarà sempre più serrata rispetto alla violenza sulle donne e di genere”.
“Siamo contenti per questa ammissione, continuiamo a stare accanto alla famiglia con la nostra vicinanza e il calore di tutta la comunità di Cisterna che, anche ieri, ha partecipato numerosa alle iniziative per il 25 Novembre.
Questo sarà uno stimolo per incentivare l’azione già concreta dell’amministrazione comunale sul contrasto alla violenza sulle donne per la nostra comunità”.