Il Lago Albano di Castel Gandolfo continua a registrare quindi un preoccupante abbassamento del livello delle acque, dopo quello registrato appena 2 settimane fa.
Negli ultimi 15 giorni, il livello delle acque si è ridotto di ulteriori 4,5 centimetri, portando il totale del calo a -71,5 centimetri in appena 2 anni. Nonostante siamo quasi a dicembre e siano in atto piogge, l’acqua continua a diminuire in modo rapido e drastico.
È questo quanto spiega l’associazione Grottaferrata Sostenibile, guidata da Giancarlo Della Monica, delegato alla Sostenibilità del Comune di Grottaferrata, in un drammatico post social.
Una situazione che evidenzia un trend negativo, ormai consolidato, e che è stata confermata dall’ultimo bollettino di siccità dell’Autorità di Bacino, l’autorità competente, che classifica l’intera area come in “criticità media”.
Dove sono i dati del teleidrometro del lago Albano?
Nonostante la gravità del fenomeno, dall’Autorità di Bacino non arrivano aggiornamenti regolari sui livelli dell’acqua del lago Albano.
Proprio al lago Albano, poco più di un anno fa, è stato installato un teleidrometro, un sofisticato strumento per monitorare l’andamento del livello delle acque. La cerimonia in pompa magna ha visto la presenza di numerose autorità.
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Alle Autorità, sempre pronte a tagliare i nastri, ora chiediamo:
dove sono le misure del livello dell’acqua del lago Albano?
L’ultimo aggiornamento risale al 26 settembre scorso, una frequenza decisamente inferiore rispetto al passato, quando i dati venivano aggiornati settimanalmente.
La pagina (https://aubac.it/stazione-di-monitoraggio-sul-lago-albano) è stata anche deindicizzata, pertanto è difficile rintracciarla tramite i motori di ricerca. Vi forniamo allora noi la schermata aggiornata a mercoledì 27 novembre:
Le autorità discutono, ma non trovano soluzioni
Nei mesi scorsi, i Comuni di Castel Gandolfo e Albano Laziale, La Regione Lazio, l’Autorità di Bacino e Acea si erano incontrati per stabilire il da farsi per almeno due volte.
Si era parlato di possibile riduzione dei prelievi diretti dal lago Albano portati avanti proprio da Acea, per conto dei comuni di Castel Gandolfo, Albano e Ariccia. Ma anche dei prelievi del Vaticano.
Si era anche parlato di due progetti per aumentare l’acqua che confluisce nel bacino durante le piogge.
Cosa si è deciso di fare a valle di questi incontri? Nessuno, al momento, ne è a conoscenza.
È c’è chi pensa a fare cassa
Intanto il progressivo ritiro delle acque ha creato nuove fasce di arenile. Una decisione che ha spinto il Comune di Castel Gandolfo d intraprendere una strategia per trasformare questa situazione di critica in un’opportunità economica.
L’amministrazione sta predisponendo difatti un monitoraggio tecnico per aggiornare la configurazione delle rive e identificare i nuovi punti di battigia.
L’obiettivo è permettere ai concessionari delle spiagge lacuali, ossia agli stabilimenti balneari, di ampliare le aree di spiaggia a loro disposizione, con un conseguente e probabile aumento dei canoni demaniali e delle possibilità di utilizzo turistico-ricettivo.
A tale scopo, è stato incaricato un tecnico locale, il geometra Daniele Ronchini, per effettuare i rilievi tecnic necessari. L’indagine, che si concluderà entro aprile 2025, dovrà stabilire la nuova conformazione delle rive in vista della prossima stagione balneare.
Fondi e interventi sulle spiagge
Il progetto si avvale di un contributo regionale di oltre 13.000 euro, destinato a migliorare la fruizione dei litorali balneabili. Questi fondi, insieme agli impegni di spesa comunali, serviranno a finanziare l’indagine tecnica e altri interventi di manutenzione e valorizzazione delle aree lacuali.
La decisione è contenuta in una determinazione dell’ufficio tecnico gandolfino n. 708 del 22 novembre.
“Visto il continuo e costante abbassamento delle acque del lago Albano di Castel Gandolfo – scrive il comune tra i documenti – è necessario effettuare, tramite un’indagine tecnica, la nuova configurazione delle rive ed il punto do battigia attuale, in modo da valutare, la possibilità da parte dei concessionari lacuali, di richiedere l’ampliamento delle porzioni di arenile attualmente a loro assegnate.
È necessario affidare ad un tecnico la prestazione professionale di monitoraggio e aggiornamento per quanto sopra esposto, con il fine di tenere aggiornato e conforme la zona lacuale, tenendo conto dei cambi ambientali in atto”.
Lago Albano, le cause dei ridotti livelli dell’acqua
Tra le cause principali di questo calo continuo vi è la crescente urbanizzazione della zona dei Castelli Romani, che ha portato ad un aumento della popolazione e quindi della domanda di risorse idriche.
Negli ultimi decenni lo sviluppo di nuovi insediamenti abitativi ha incrementato la pressione sulle risorse naturali, compromettendo l’equilibrio del territorio.
Per ridurre questo impatto, molti suggeriscono di adottare piani regolatori a consumo zero di suolo, limitando così l’espansione edilizia e preservando le riserve idriche locali.
Tuttavia il raggiungimento di questo obiettivo non è semplice, poiché richiede una visione politica chiara, una solidità economica degli enti locali e il sostegno unanime dei consigli comunali, condizioni che raramente si verificano tutte insieme.
Prelievi incontrollati e perdite della rete idrica
Un altro fattore che incide sul calo dei livelli idrici è l’uso intensivo dei pozzi, molti dei quali perforati senza adeguati controlli e spesso utilizzati per scopi irrigui o industriali.
Oltre a ciò, i sistemi di distribuzione idrica della zona sono spesso obsoleti e caratterizzati da consistenti perdite, aggravando ulteriormente la scarsità di acqua disponibile.
La situazione richiederebbe un monitoraggio stringente dei prelievi e una manutenzione adeguata della rete idrica, per limitare sprechi e garantire una gestione sostenibile delle risorse.
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