Nella città della porchetta il circolo privato situato in Corso Garibaldi è stato chiuso dal Comune di Ariccia per gravi irregolarità amministrative.
La decisione è stata formalizzata da un’ordinanza comunale, che ha disposto l’immediata cessazione delle operazioni nel locale.
Le verifiche, condotte dai Carabinieri della stazione locale, hanno evidenziato violazioni significative. Secondo il verbale di accertamento trasmesso al Comune, l’attività del circolo non rispettava i requisiti di “sorvegliabilità”.
Ariccia, un circolo chiuso perché senza spazi ‘separati’
In particolare, dagli accertamenti svolti dai Carabinieri e dal Comune, gli spazi utilizzati per la somministrazione di cibi e bevande coincidevano, nel circolo, con quelli destinati ad attività istituzionali previste dallo statuto associativo, una condizione espressamente vietata dalla legge.
Le irregolarità riscontrate contravvengono a diverse leggi che regolano l’organizzazione e il funzionamento dei circoli privati. E impongono che le attività commerciali di somministrazione siano nettamente separate dagli spazi riservati agli scopi associativi.
La mancanza di conformità ha portato alla decadenza della segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) originariamente presentata dal circolo nel 2013.
Il Comune di Ariccia ha ordinato la chiusura immediata dell’attività incriminata, ricordando che il mancato rispetto del provvedimento comporterà sanzioni penali ai sensi dell’articolo 650 del Codice Penale.
L’ordinanza è stata notificata ai Carabinieri, alla Polizia Municipale, al Commissariato di Albano Laziale e alla ASL competente per ulteriori controlli sull’applicazione delle disposizioni.
Un caso emblematico per la gestione dei circoli privati
La vicenda del circolo privato mette in luce la necessità di una maggiore attenzione al rispetto delle normative nei circoli privati, che spesso combinano attività associative e commerciali.
La sorvegliabilità è un principio fondamentale per garantire trasparenza e sicurezza, oltre che per prevenire abusi legati alla gestione di spazi e risorse.
Non è la prima volta che l’amministrazione di Ariccia interviene con provvedimenti simili, segno di una vigilanza crescente sulle attività economiche non conformi alle regole. Non molto tempo fa, era avvenuto già un altro caso molto simile.
Possibili ricorsi e implicazioni future
Il responsabile del circolo ha facoltà di presentare ricorso al TAR del Lazio entro 60 giorni o, in alternativa, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni.
Nel frattempo, però, l’attività rimane sospesa, e qualsiasi violazione dell’ordinanza potrebbe aggravare la situazione legale.
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