La previsione di chiusura per il 2024 di Gelit Srl è di un fatturato di circa 72 milioni di euro, con margine operativo lordo di 13 milioni. L’obiettivo dichiarato di Orange Capital è portare il giro d’affari a 130 milioni di euro nel giro di 5 anni.
La Gelit: realtà dal 1977
Fondata nel 1977 con sede a Cisterna di Latina, GELIT è una società leader di mercato nella produzione di piatti pronti surgelati.
Caratterizzata da un’importante presenza sui mercati internazionali, la società offre un’ampia gamma di prodotti che spaziano dai primi piatti alle crepes, agli snacks dolci e salati fino ai semilavorati per operatori professionali del canale HoReCa e della ristorazione.
Davide Salvatore, Founder e Managing Director di Orange Capital Development, ha commentato:
«Siamo entusiasti di accogliere Gelit nella nostra famiglia e mettere a disposizione del CEO Stefano Mattioli e del management team le risorse necessarie per supportare una nuova fase di sviluppo in cui crediamo fermamente, proprio per la qualità dei suoi prodotti».
Chi sono i nuovi ‘padroni’ a Cisterna
Fondata e guidata da Davide Salvatore, Orange Capital Development srl gestisce veicoli di investimento di private equity, supportati da capitali e aziende del Sud Est asiatico interessate a investire sia in Europa che su scala globale in business caratterizzati da sostenibilità, innovazione ed eccellenza operativa.
In questo momento sono interessati soprattutto ai settori delle energie rinnovabili, biocarburanti, nanotecnologie e food.
La strategia di sviluppo per Gelit Cisterna
La strategia di sviluppo prevede numerose azioni: importanti investimenti in capacità produttiva in termini di espansione degli stabilimenti, sviluppo di nuove linee di prodotto e rafforzamento della presenza negli USA, principale mercato estero di riferimento.
Parallelamente si punterà a sviluppare anche il mercato europeo e a entrare in quello asiatico.
Un “Polo” del settore food (ma sarà a Cisterna?)
Ha dichiarato ancora Davide Salvatore:
«Puntiamo ad accelerare il percorso di ampliamento della capacità produttiva e internazionalizzazione di Gelit per rafforzarne ulteriormente la posizione di leadership, mettendo sempre al centro sostenibilità, soddisfazione del cliente, qualità del prodotto, innovazione ed eccellenza operativa.
Grazie alla visione innovativa e alle solide fondamenta, Gelit si integra perfettamente sia con le altre società del nostro portafoglio sia con la strategia di creare un polo aggregativo di eccellenza nel settore food.
Nel progetto di sviluppo per il prossimo futuro non escludiamo la possibilità di crescere ulteriormente con nuove acquisizioni».
Cosa succederà ora allo stabilimento di Cisterna
Il modo di operare di queste realtà finanziarie è piuttosto ‘standard’.
Acquisiscono industrie e marchi in cui vedono possibilità di sviluppo. Le portano a valori e fatturati molto più alti. E infine le vendono, ricavando spesso enormi guadagni.
Di positivo c’è che grazie ai nuovi capitali è difficile pensare che la Gelit possa avere problemi finanziari nei prossimi anni, e quindi (si spera) avrà una certa stabilità nella produzione. Con lo sviluppo che questi gruppi portano, si potrebbero anche aprire nuove opportunità di lavoro per il territorio sia in termini di juove assunzioni che per quanto riguarda l’indotto.
Di negativo c’è il fatto che talvolta (e bisogna sottolineare “talvolta”) i nuovi proprietari non guardano in faccia nessuno per raggiungere i propri scopi. E questo potrebbe riflettersi pure sui livelli occupazionali dello stabilimento di Cisterna.
Le politiche industriali messe in campo potrebbero portare ad esempio grossi spostamenti di produzione, magari in aree dove il lavoro costa meno.
Certamente non sarà in questa primissima fase che si conoscerà la reale volontà dei nuovi proprietari della Gelit.
Ma entro qualche mese le carte sul tavolo saranno tutte scoperte e allora potremo dire se l’arrivo dei capitali asiatici è stato un bene o un male per noi.
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