Un risultato che, se da una parte ribalta tutte le sentenze che finora sono state emesse, dall’altra mette un punto su una vicenda che si trascina dal 2021, quando il Consiglio comunale di Ardea deliberò l’acquisizione delle strade del consorzio La Sbarra a Tor San Lorenzo, ordinando di rimuovere la sbarra che impedisce l’accesso alle auto ai non residenti.
In questi anni ci sono state ordinanze per il rispetto della sentenza, ricorsi e controricorsi. A febbraio il Comune di Ardea aveva preso tempo annunciando provvedimenti che avrebbero risolto la questione, ma non ha fatto nulla.
Ci ha pensato il Tar a risolvere.
Il provvedimento contro il Consorzio La Sbarra andava preso 48 anni fa
Il Consorzio “La Sbarra” si trova a di Tor San Lorenzo Lido e sorge sulla convenzione ex società immobiliare mercantile. Infatti è nato nel 1956 da un accordo con l’allora Comune di Pomezia (leggi la delibera dell’accordo) da cui dipendeva quel territorio, prima della nascita del Comune di Ardea, avvenuta nel 1971.
Se il Comune avesse voluto acquisire a patrimonio pubblico le strade, poteva farlo entro il 1976, sostiene il Tribunale. Quindi 48 anni fa.
Si legge infatti nella sentenza del Tar:
“Alla data di adozione dell’avversato provvedimento di acquisizione delle aree in questione (avvenuta il 19 luglio 2021) il diritto del Comune di esercitare “la facoltà … di prendere in proprietà le strade … con esonero da qualsiasi obbligo di pagamento di corrispettivi ed indennità alcuna” era ormai prescritto, con conseguente illegittimità della relativa deliberazione del Consiglio Comunale di Ardea n. 46/2021”.
Non c’è neanche l’obbligo di garantire il transito alle auto per raggiungere le strade, non essendo quelle strade “gravate da servitù”: significa che sono private a tutti gli effetti e non può essere quindi imposta la rimozione della sbarra.
Una vittoria su tutti i fronti per il Consorzio, che dal 2021 lotta nelle aule giudiziarie per ribaltare la decisione dell’amministrazione comunale di Ardea che aveva reso pubbliche gran parte delle strade interne del consorzio.
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Cosa farà ora il Comune di Ardea?
Dice ancora il Tribunale:
“Deve essere fatto salvo, seppur nei limiti dell’effetto conformativo che consegue alla presente pronuncia, ogni ulteriore provvedimento che l’amministrazione comunale intenderà assumere in relazione all’asserita necessità di assicurare alla collettività l’accesso al demanio marittimo mediante le strade interne al Consorzio che collegano la litoranea e all’arenile”.
Il Comune di Ardea ha due possibilità: avviare il procedimento di esproprio oppure far valere “l’esistenza di una servitù pubblica su anche solo alcune di dette strade”.
Ma l’amministrazione Cremonini non lo farà, come ha già detto più volte.
Comune e controinteressati dovranno pagare al consorzio La Sbarra 5.000 euro di spese legali.