L’immobile che si trova a ridosso della stazione ferroviaria di Latina Scalo, costruito in stile razionalista, era in fallimento e da anni è ritrovo per sbandati e drogati. Due anni fa si è anche consumata una violenza sessuale dopo un rapimento.
L’immobile dell’ex zuccherificio è stato venduto per 1,9 milioni di euro, dopo numerose aste andate deserte. Soldi che non copriranno neanche i debiti con le banche. Il Comune di Latina non ha partecipato all’asta.
La storia dell’ex zuccherificio di Latina
L’ex zuccherificio fu inaugurato a Latina nel 1936 da Benito Mussolini in persona e per sessant’anni ha rappresentato uno dei motori economici dell’agro pontino.
Il cinegiornale Luce del 26 agosto 1936 raccontava:
«Giornata di vibrante entusiasmo a Littoria per la visita del Duce, che inaugura una nuova importantissima opera venuta ad arricchire il primo Comune dell’Agro ormai redento.
Il grande zuccherificio, sorto in soli 10 mesi nei pressi di Littoria, cui è collegate mediante un ampio raccordo ferroviario.
Enormi cumuli di bietole raccolte nei campi vengono accentrate nei vastissimi silos, donde, per mezzo di una corrente d’acqua, vengono convogliati nello stabilimento, dove funziona un complesso e perfettissimo macchinario totalmente costruito in Italia per la produzione dello zucchero»
Durante la seconda guerra lo stabilimento aveva continuato a funzionare, fino allo sbarco di Anzio del 1944, quando gli impianti si fermarono per un anno. Già però nel 1945 lo zuccherificio tornò a produrre e a dare occupazione a un centinaio di dipendenti fissi e circa 500 stagionali.
Una bomba ecologica
Nel 1972 lo zuccherificio era passato al gruppo Montesi di Padova. Negli anni successivi lo stabilimento fu ampiamente ristrutturato.
Nel 1984, con il fallimento del gruppo Montesi, la fabbrica chiuse, salvo poi riaprire l’anno successivo dopo le proteste dei lavoratori.
Negli anni Novanta ci si accorse che quel sito era una bomba ecologica tra amianto e olii esausti.
Il Comune di Latina lo aveva acquistato nel 1996 per cinque miliardi di lire dalla Finanziaria Saccarifera Italo Iberica, per la bonifica e la ristrutturazione, trasformandolo in piattaforma logistica.
Era nata così la Slm, che nel tempo ha accumulato debiti su debiti ancora prima di partire e oggi è fallita. Le strutture, come detto, sono aperte, chiunque vi può accedere.
All’interno ci si trova di tutto, ci sono persino faldoni del tribunale e schede elettorali di tornate elettorali del 2011 e 2008.
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