La città delle castagne, conosciuta per la sua bellezza ma anche per l’alta concentrazione di antenne per telecomunicazioni attive su Monte Cavo, è al centro di una nuova controversia giudiziaria legata propria alla realizzazione di un nuovo impianto di telefonia mobile.
La questione ruota attorno al ‘NO’ con cui l’amministrazione comunale ha respinto un’istanza di autorizzazione presentata dalla compagnia telefonica Vodafone per installare una nuova antenna in via Valle Pantano all’interno del cratere dei Campo d’Annibale.
Comune di Rocca di Papa e Vodafone entrambi ‘inadempienti’
Il provvedimento comunale risale al 30 novembre 2012, quindi a 12 anni fa. La vicenda è stata trascinata in una disputa giudiziaria davanti al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio. L’udienza si è svolta il 29 novembre scorso ed ha evidenziato una serie di irregolarità procedurali.
Nel maggio 2024, il Tar del Lazio aveva imposto alle parti, difatti, di depositare entro 45 giorni tutta la documentazione relativa al caso.
Tuttavia, né la compagnia telefonica ricorrente né le amministrazioni resistenti (Comune di Rocca di Papa e Parco dei Castelli Romani) hanno rispettato l’ordine dei giudici.
Il tribunale ha rilevato che la ricorrente non ha fornito alcuna spiegazione per il mancato deposito degli atti richiesti, né ha provveduto alla notifica della precedente ordinanza alle controparti.
Anche il Comune di Rocca di Papa, in qualità di amministrazione resistente, non ha depositato il provvedimento impugnato e gli atti connessi.
Le nuove disposizioni del TAR
Alla luce di questi ‘inadempimenti’, il Tribunale ha deciso di reiterare le istruzioni precedentemente impartite. In particolare, è stato ordinato:
- alla compagnia telefonica di depositare il provvedimento impugnato entro 45 giorni dalla comunicazione dell’ordinanza;
- alle amministrazioni resistenti (Comune di Rocca di Papa e Parco dei Castelli Romani) di presentare tutti gli atti e i documenti relativi al procedimento;
- alla ricorrente di notificare l’ordinanza alle amministrazioni coinvolte entro cinque giorni dalla ricezione.
Il Tribunale ha inoltre avvisato le parti che un ulteriore mancato rispetto delle disposizioni potrebbe essere interpretato come indice di una carenza di interesse alla risoluzione della controversia.
Antenna resta bloccata
Il caso è stato quindi rinviato a una futura udienza pubblica, la cui data sarà stabilita dal presidente della sezione del Tar. Nel frattempo, la costruzione dell’antenna resta bloccata, in attesa di chiarimenti sul piano procedurale.
La questione solleva interrogativi sul delicato equilibrio tra la necessità di potenziare le reti di comunicazione e l’impatto delle antenne sul territorio e sulla salute dei cittadini.
Rocca di Papa è già sotto pressione per il numero di impianti presenti, con proteste frequenti da parte della popolazione locale.
Questo nuovo episodio aggiunge tensione a una situazione già complessa, che vede contrapposti interessi tecnologici, ambientali e amministrativi.
Con l’iter giudiziario ancora in corso, il futuro della nuova antenna Vodafone resta incerto. Tuttavia, la vicenda evidenzia una volta di più le difficoltà di conciliare innovazione tecnologica e governance territoriale.
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