Alla 14enne viene impedito di vedere i nonni con la frequenza che desidera. E soprattutto non le viene consentito di vivere con loro, come vorrebbe e come ha ripetutamente ribadito. E ora rischia addirittura di essere data in adozione.
Il caso è stato portato all’attenzione del Parlamento con una interrogazione del deputato Lorenzo Cesa, dell’Unione di Centro.
Ora però il Governo ha deciso: sono state avviate le pratiche per farla stare con i nonni, esattamente come vuole la 14enne. Una adozione in cui i nuovi genitori sono i nonni.
Aprilia, la storia di Giulia
Il 30 novembre 2020 è stato attivato un “codice rosso” che ha condotto madre e figlia in una casa famiglia, per tutelare entrambe da possibili episodi di violenza perpetrati dal padre della bambina.
Nel marzo 2021 il Pubblico ministero presso la Procura della Repubblica dei minori di Roma, su richiesta dei servizi sociali di Aprilia, ha chiesto l’allontanamento dalla casa famiglia di Giulia e della madre pur non avendo riscontrato nessun reato.
Il 26 aprile 2021 Giulia e sua madre vengono collocate nella casa famiglia di Latina Scalo, contro la volontà di Giulia, che sarebbe voluta tornare nella casa dei nonni materni.
Il 3 giugno 2021 la casa famiglia ha allontanato madre e figlia.
«Perché la madre non era in grado di adeguarsi alle richieste poste dalla direzione della Casa Famiglia», si legge nell’interrogazione. «In questo caso alla madre di Giulia viene diagnosticato dal medico del Centro di salute mentale di Aprilia un grave disturbo borderline».
La richiesta di Giulia
Nel frattempo Giulia continuava ad esprimere il desiderio di tornare a casa dei nonni materni. La giovane ripete questa volontà in tutti i contesti in cui poteva esprimere formalmente il suo disagio.
Per esempio nel Centro neuropsichiatria infantile e parlando con il giudice.
Giulia ha chiesto sempre di rientrare in famiglia, presso i nonni materni. Ciò nonostante la curatrice speciale, dal 26 aprile 2023 sta attivando un processo di adozione etero-familiare, che sottrarrebbe definitivamente la bambina alla tutela dei nonni. La curatrice ha incontrato Giulia solo attraverso videochiamata.
L’interrogazione parlamentare
Il deputato Lorenzo Cesa ha deciso dunque di rivolgersi direttamente al Ministro della Giustizia, sottoponendo questa interrogazione:
«L’affido temporaneo dei minori ai nonni come attuazione del diritto del minore a crescere nella propria famiglia è sancito e garantito sia a livello internazionale dalla Convenzione di New York, sia dalla Costituzione.
Quali iniziative, anche di carattere normativo, per quanto di competenza, il Governo intenda assumere affinché si tenga sempre più conto della volontà del minore per quanto attiene al suo futuro, alla sua stessa vita, valorizzando l’adozione intra-familiare come l’ambito più naturale ed adeguato a garantire al minore stabilità negli affetti e nel contesto socio-scolastico».
La risposta del Governo
Ha spiegato il ministro della Giustizia Carlo Nordio:
«Nell’ambito del procedimento in discussione è stata svolta un’accurata istruttoria all’esito della quale sono stati assunti provvedimenti che hanno tenuto nella debita considerazione la volontà espressa dalla minore in sede di ascolto»
«Tanto che la stessa risulta ora avviata a un percorso di collocamento presso l’abitazione dei nonni, con le doverose cautele disposte dall’autorità giudiziaria, a tutela delle sue condizione fisio-psichiche».