Un conflitto aperto tra il Liceo Classico-Linguistico e Scienze Umane “Marco Tullio Cicerone” di Frascati e il Miur è finito al Tribunale Regionale Amministrativo (Tar) del Lazio. Il ricorso è stato promosso dalla dirigente scolastica P.C., ponendo l’attenzione su un tema di grande rilevanza sociale.
Parliamo dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità. Al centro della vicenda, una controversa decisione ministeriale che avrebbe declassato l’istituto, relegandolo a una fascia inferiore in termini di complessità gestionale, con implicazioni dirette sul supporto agli studenti più fragili.
Il Liceo di Frascati contro il Ministero dell’Istruzione
La dirigente scolastica dell’Istituto ha contestato l’inserimento del liceo nella fascia C, attribuita sulla base di un punteggio di 30.
Tale classificazione, decisa con un decreto dipartimentale del giugno 2024, non corrisponderebbe alla reale complessità del contesto scolastico.
In particolare la scuola ritiene che i dati relativi agli alunni con disabilità non siano stati correttamente elaborati o trasmessi. E quei dati sono fondamentali per la valutazione della fascia di complessità.
Il Ministero ‘nasconde’ gli atti
Per fare luce sulla vicenda, la scuola ha richiesto al Ministero l’accesso al file di log relativo alla piattaforma utilizzata per gestire la procedura di assegnazione delle fasce di complessità.
Questo file, datato 1° marzo 2024, dovrebbe contenere i dettagli sull’invio dei prospetti riguardanti gli alunni con disabilità iscritti per l’anno scolastico 2024/2025.
Tuttavia, l’accesso è stato negato. Il Ministero ha indicato che i documenti richiesti erano nella disponibilità esclusiva della Direzione Generale per i sistemi informativi e la statistica.
Il Tribunale al Ministero: “date quelle carte e subito”
A seguito del diniego, la dirigente scolastica ha presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, chiedendo l’annullamento del provvedimento ministeriale.
Il TAR, con un’ordinanza del 23 ottobre 2024, ha ordinato al Ministero di produrre in giudizio il file richiesto, ritenendo tale documento indispensabile per chiarire se i dati relativi agli alunni con disabilità siano stati effettivamente trasmessi e correttamente considerati.
Il Tribunale ha inoltre evidenziato l’urgenza di un chiarimento da parte dell’amministrazione, sottolineando l’importanza di evitare ulteriori aggravi burocratici e oneri per entrambe le parti.
Il Ministero è stato quindi chiamato a fornire i documenti richiesti entro 60 giorni, rinviando la questione alla Camera di consiglio fissata per il 19 febbraio 2025.
Implicazioni e prossimi passi: “Totale trasparenza entro febbraio 2025”
La vicenda solleva interrogativi cruciali sulla trasparenza e sull’efficienza dei processi amministrativi legati alla gestione dell’inclusione scolastica. A maggior ragione, visto che la legge che disciplina il settore è stata cambiata a luglio scorso.
L’attribuzione delle fasce di complessità non è solo una questione burocratica. Questa incide direttamente sulle risorse assegnate agli istituti, influenzando la qualità del supporto garantito agli studenti con disabilità.
Se il ricorso della scuola dovesse essere accolto, potrebbe emergere un precedente significativo per altri istituti scolastici che ritengono di aver subito un trattamento analogo.
Nel frattempo il Liceo Classico “Cicerone” di Frascati continua a difendere il diritto dei suoi studenti più fragili a ricevere un’istruzione equa e inclusiva.
La vicenda resta aperta e l’esito del procedimento potrebbe avere ripercussioni di vasta portata sull’intero sistema educativo.
La prossima udienza del Tribunale, fissata per febbraio 2025, rappresenterà un passaggio cruciale. Per fare chiarezza e garantire il rispetto dei diritti degli studenti e delle scuole, ma anche per la trasparenza dei processi ministeriali.
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