Bossi, di cui questa settimana si celebra la nascita, è stato grande promotore di quello che oggi vediamo nel centro dell’ex Littoria, in cui l’artista ha operato.
Risulta importante capire perché un artista, nato oltretutto a Milano, meriti una dedica che mette in bella vista la sua arte. Una storia che coinvolge a pieno Latina e buona parte dell’Agro Pontino nel periodo della sua bonifica e ricostruzione.
La storia di Sibò: da Piazza del Popolo sino ai Futuristi di Littoria
Pierluigi Bossi nacque a Milano il 16 dicembre del 1907 e da lì insieme alla sua famiglia di provenienza borghese gira un po’ tutta Italia.
Dalle scuole in Toscana nel 1919 fino all’esercizio della professione di geometra dopo le lezioni d’arte a Siena. Solo a Torino avrà il suo primo incontro con il futurismo per poi ritornare in Toscana nel 1931 per la bonifica della Val di Paglia.
Dal 1934 però inizia il legame di Sibò con Latina, anzi Littoria come si chiamava all’epoca.
Si tratta di una città allora appena nata, nella quale Sibò è capo sezione come geometra e in cui le sue doti artistiche vengono notate subito.
L’architetto e urbanista di Littoria Oriolo Frezzotti gli proporrà immediatamente il progetto dei Giardini di Piazza del Popolo, raccogliendo tutte le opere che erano state donate dalle altre città per la fondazione di Littoria.
Sempre Sibò riuscirà ad organizzare la prima mostra di Arte Provinciale di Littoria tenutasi a Sabaudia nel 1936. Qui per la prima volta Filippo Tommaso Marinetti, il capostipite del futurismo italiano gli conferirà lo pseudonimo di Sibò (riprendendo le lettere del cognome).
In quello stesso periodo con il collega Giorgio di Gese fonda il Gruppo futurista di Littoria, allestendo anche la Galleria d’Arte Moderna (attuale Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea) alla cui inaugurazione presenzierà il duce in persona.
Nel 1938 (dopo aver partecipato alla XXI Biennale d’arte di Venezia) sarà chiamato alle armi, quando già risultava una personalità di spicco per la nuova Littoria e anche per altre città dell’Agro Pontino.
Nel 1946 viene nominato consulente artistico del Comune di Formia per sostenerne la ricostruzione dopo i bombardamenti bellici. Dopo anni di mostre e giri per l’Italia morirà a Viterbo, più precisamente a Proceno nel 2000.
Sibò è rimasto indissolubilmente legato a Latina tramite la sua produzione di opere e la sua vicinanza al lato artistico della città e anche di altre zone dell’ex palude pontina. In alcuni si chiedono se non sia giusto tra l’altro intitolare il giardino di Piazza del Popolo proprio all’artista milanese trapiantato a Latina.
La maglia del Latina Calcio per rendere omaggio a Sibò
Arriviamo ad oggi. Il Latina Calcio ha presentato la terza maglia celebrativa di Sibò e del suo impegno per la città. Si tratta di una maglia estremamente colorata e che riporta oltre allo pseudonimo dell’artista, anche alcuni estratti delle sue opere.
Proprio la squadra pontina ha annunciato sui social (in collaborazione col marchio Ezeta) la possibilità di acquistare la maglia. Inoltre, il focus è posto sull’importanza di ricordare il contributo di Sibò per tutta la città:
In occasione della settimana che ne celebra la nascita, percorriamo un viaggio nella storia della città di Littoria dalla sua fondazione. Si tratta di un omaggio al patrimonio culturale pontino attraverso il genio futurista di Pierluigi Bossi, in arte Sibò.
Il futurista Sibò rimane un personaggio storico che ha fatto tantissimo non solo per la passata Littoria, ma anche per la Latina che tutti oggi conosciamo. Tutto questo rende corretto un omaggio a 117 anni dalla sua nascita.
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