Albano Laziale, la lunga battaglia legale tra la nota emittente televisiva locale Tele In e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy si è concluso con una condanna all’indennizzo per i danni subiti dalla Tv locale.
Il contenzioso riguardava una interferenza radio causata dal un impianto televisivo concorrente che per anni ha impedito all’emittente di trasmettere regolarmente dal sito di Monte Savello, ad Albano Laziale.
Questa problematica ha gravemente compromesso la copertura televisiva nelle aree di Pomezia, Ostia e Fiumicino, costringendo la società a subire pesanti perdite economiche.
L’impianto di Albano disturbato
La vicenda ha inizio nel 2005, quando l’emittente televisiva Tele In denuncia interferenze significative da parte di un impianto gestito dalla società Telecom Italia Media Broadcasting S.r.l. , situato a Monte Cavo, Rocca di Papa.
L’interferenza, accertata dai tecnici del Ministero e formalizzata in un rapporto ufficiale, derivava dalla sovrapposizione dei segnali digitali. Nonostante le ripetute segnalazioni e diffide, l’amministrazione pubblica ha impiegato quasi 4 anni per risolvere il problema.
Nel 2009, a seguito di numerosi solleciti, il Consiglio di Stato certificava la risoluzione definitiva delle interferenze. Tuttavia, il ritardo nell’adozione dei provvedimenti necessari aveva già causato danni economici rilevanti all’emittente, che decideva di agire legalmente per ottenere un risarcimento.
Il Tribunale: “Ministero lento, la tv locale ha subito un danno”
Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha riconosciuto la responsabilità del Ministero per “danno da ritardo”, una forma di illecito amministrativo derivante dalla mancata conclusione tempestiva del procedimento.
Nonostante l’amministrazione abbia contestato l’entità del danno e sostenuto di aver agito con tempestività, le prove presentate dall’emittente hanno evidenziato il contrario.
Documentazione contabile e bilanci aziendali hanno dimostrato una significativa contrazione dei ricavi durante il periodo di interferenza, direttamente imputabile alla mancata operatività dell’impianto.
Il danno è stato quantificato attraverso una consulenza tecnica d’ufficio che, analizzando i dati di mercato e le performance economiche dell’azienda. Il Tribunale ha condannato “il Ministero resistente al pagamento, in favore della ricorrente, della somma di € 91.116,85, oltre rivalutazione annuale secondo gli indici ISTAT a decorrere dal mese di luglio 2005″, oltre a diverse migliaia di euro per le spese legali.
Il traliccio di Albano disturbato da Rocca di Papa
La situazione di interferenza era legata al passaggio della società concorrente dalla tecnologia analogica a quella digitale, autorizzato dal Ministero in regime sperimentale.
Questo cambiamento aveva generato un “disturbo nocivo” che aveva impedito a Tele In di trasmettere regolarmente. Nonostante l’immediato riscontro tecnico, l’amministrazione ha impiegato anni per intervenire, violando le normative che impongono la risoluzione tempestiva di tali problematiche.
La sentenza non si limita a stabilire un risarcimento economico ma pone un precedente significativo nel riconoscimento del danno da ritardo in ambito amministrativo.
Il caso sottolinea l’importanza di una gestione rapida ed efficiente da parte degli enti pubblici nei confronti di problematiche che incidono direttamente sull’attività economica di imprese private.
La vicenda evidenzia le gravi conseguenze che un’inerzia amministrativa può avere non solo sulle imprese coinvolte ma anche sugli utenti finali, privati di un servizio essenziale come la copertura televisiva.