Vodafone batte il Comune di Marino in Tribunale: il traliccio vista ospedale sarà ampliato, via libera ai lavori in via Pietro Nenni n.11.
Un contenzioso durato 10 mesi si conclude con una sentenza a favore di Vodafone.
Il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) del Lazio ha stabilito che il traliccio di comunicazioni in prossimità dell’ospedale nel comune di Marino, circa 500 metri di distanza, potrà essere ampliato, sbloccando così un progetto rimasto impantanato tra vincoli e opposizioni.
Vodafone batte Marino in Tribunale
Dopo una lunga disputa legale, il Tar ha accolto il 17 dicembre il ricorso presentato da Vodafone contro il Comune di Marino, annullando un provvedimento che aveva dichiarato inefficace il titolo autorizzativo per i lavori di ampliamento di un traliccio di telefonia mobile.
La sentenza sancisce il diritto della compagnia telefonica a procedere con l’ampliamento ed adeguamento dell’infrastruttura, situata in via Pietro Nenni, non distante dall’ospedale cittadino.
La diffida del Comune di Marino a Vodafone
Nel 2023, Vodafone aveva presentato una richiesta di autorizzazione per modificare l’impianto esistente, sottoponendo il progetto a numerose autorità competenti.
La zona, infatti, è sottoposta a vincoli paesaggistici e archeologici, richiedendo il parere di enti come l’ARPA Lazio, la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio, e l’ENAC.
Nonostante il parere favorevole dell’ARPA Lazio e l’autorizzazione dell’ENAC — che aveva prescritto l’installazione di segnaletica luminosa per la struttura — il Comune di Marino aveva dichiarato inefficace il titolo di Vodafone, contestando la mancanza di alcuni pareri necessari. Di conseguenza, il Comune aveva diffidato la compagnia dal procedere con i lavori.
Il ricorso e la sentenza
Vodafone ha impugnato la decisione del Comune, sostenendo che il silenzio-assenso previsto dalla legge si fosse già perfezionato, non essendo stato espresso alcun diniego entro i termini di legge.
Secondo la compagnia, l’assenza di una risposta formale entro 60 giorni dalla presentazione dell’istanza costituiva un’approvazione tacita del progetto.
Il Tar ha dato ragione a Vodafone, confermando che il silenzio-assenso si perfeziona automaticamente in assenza di dissensi espliciti e motivati da parte del Comune.
Inoltre, è stato evidenziato che l’onere di convocare una conferenza di servizi ricade sull’amministrazione comunale, e la sua mancata convocazione non può penalizzare il richiedente.
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