«Quello di Anzio è uno dei principali porti per lo sviluppo economico del Lazio, il cui valore è progressivamente accresciuto nel corso degli ultimi anni, soprattutto per le attività pescherecce ed economiche a esso collegate, nonché per la sua capacità di garantire la continuità territoriale con le isole pontine», ha dichiarato l’assessore Pasquale Ciacciarelli.
Interventi dopo la risoluzione dell’insabbiamento
«In questo senso abbiamo fin da subito ritenuto necessario analizzare tutte le azioni necessarie per preservarne il valore e consentirne lo sviluppo. Già nei mesi scorsi abbiamo provveduto a stanziare 250mila euro a favore del Comune di Anzio per programmare interventi per la manutenzione degli ambiti portuali e dei fondali, con la finalità di superare l’annoso problema legato all’insabbiamento», ha aggiunto l’assessore Ciacciarelli.
«Questi ulteriori 350mila euro serviranno, invece, per le misure straordinarie e per il funzionamento e la sicurezza dell’area portuale. L’obiettivo è quello di consentire la piena fruizione di uno dei principali porti del Lazio, in un’ottica di pieno sviluppo e affermazione della Regione Lazio nel settore della Blue Economy», ha concluso l’assessore Ciacciarelli.
Il Comune “anticipa” i soldi
La gestione del porto di Anzio costa cara al Comune, che per tre mesi ha investito 133 mila euro solo per garantire sicurezza e ordine nella gestione degli approdi.
Dopo il fallimento della Capo d’Anzio e i 2 mesi di gestione della Marina di Nettuno, il Comune ha individuato due società per garantire la corretta gestione degli approdi e la sicurezza nel porto.
Nel primo caso, il costo è di 57 mila euro fino al 10 febbraio, nel secondo è 76 mila euro per “gestione impianto antincendio portuale, del pronto intervento ambiente/pulizia specchi acquei e guardiania delle aree”.
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