Un’importante decisione strategica sta scuotendo il panorama industriale di Pomezia e di tutta Roma sud.
La multinazionale Procter & Gamble, attiva nel polo produttivo di Santa Palomba, ha avviato la dismissione di uno dei tre motori a combustione interna utilizzati per il sito industriale.
La decisione, autorizzata dalla Regione Lazio, si inserisce in un contesto di riduzione significativa della domanda energetica dello stabilimento, che nell’ultimo biennio ha visto un dimezzamento della produzione del 50% rispetto ai livelli del 2018.
“Dall’analisi dei dati annuali di energia elettrica prodotta di evince – così si legge nei documenti che abbiamo potuto consultare – che nel periodo 2018- 2023 è avvenuta una riduzione di produzione pari a circa il 50%”
Pomezia, futuro incerto per la Procter and Gamble?
Il dimezzamento della produzione energetica è il segnale di un ridimensionamento complessivo delle attività del sito?
Sebbene non siano state annunciate chiusure o ridimensionamenti, l’attuale scenario alimenta timori per il futuro della presenza della multinazionale nella città. Con una domanda energetica ridotta, lo stabilimento potrebbe non garantire più la sostenibilità economica delle operazioni a lungo termine.
Timori per dipendenti e indotto della multinazionale
Un eventuale abbandono di Pomezia da parte della multinazionale avrebbe ripercussioni significative sull’economia locale.
Lo stabilimento, che rappresenta un pilastro per l’occupazione nella zona, è da anni un punto di riferimento per il tessuto produttivo della regione. La riduzione delle attività rischia di colpire non solo i dipendenti diretti, ma anche l’indotto, con effetti a catena su fornitori e servizi collegati.
Dal 2018 al 2023, i dati sulla produzione energetica mostrano, così riportano sempre le carte, un calo netto: dai 12.269 MWh del 2018 ai soli 6.660 MWh del 2023.
Questo trend riflette un declino della capacità produttiva dell’impianto, che da due anni opera con soli due motori attivi. La rimozione del terzo motore è stata definita necessaria per adeguare l’impianto alla nuova realtà operativa con produzione al 50%.
Il motore in fase di smantellamento, un modello TCG2020V16 prodotto nel 2005, ha una potenza elettrica nominale di 1.560 MWe e una potenza termica di 3.680 kW.
La sua rimozione ridurrà la capacità complessiva dell’impianto a 3,12 MWe, distribuita sui due motori rimanenti. Nonostante la riduzione, la centrale continuerà a garantire il fabbisogno energetico residuo del sito.
Aggiornamenti normativi e monitoraggio ambientale
Le modifiche introdotte prevedono un aggiornamento dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) da parte della Regione Lazio. Gli enti competenti, tra cui ARPA Lazio, hanno stabilito nuove prescrizioni per il monitoraggio delle emissioni e la gestione dell’impianto.
Sarà obbligatoria d’ora in avanti l’installazione di un sistema di monitoraggio continuo per parametri chiave come ossigeno residuo, ossidi di azoto (NOx), monossido di carbonio (CO) e polveri sottili. Questo garantirà il rispetto dei limiti di legge e il controllo dell’impatto ambientale.
La decisione della multinazionale Procter & Gamble segna un momento cruciale per il futuro industriale di Pomezia.
Mentre le autorità locali e i cittadini osservano con apprensione l’evolversi della situazione, resta da capire se questo sia solo un ridimensionamento temporaneo o il preludio a un progressivo disimpegno della multinazionale dalla città.
Procter & Gamble Pomezia, stabilimento storico
Lo stabilimento Procter & Gamble di Pomezia, attivo fin dagli anni ‘50, è lo storico impianto produttivo del detersivo per lavatrice più usato in Italia, il Dash.
Scrive la stessa multinazionale sulla pagina del proprio sito web:
Oggi è un punto di riferimento europeo per la produzione di detersivi liquidi e un polo logistico per tutto il Centro-Sud Italia. La spinta innovativa, l’attenzione alla sostenibilità e lo spirito di gruppo fanno dello stabilimento di Pomezia un fiore all’occhiello mondiale della famiglia P&G.
Dallo stabilimento di Pomezia vengono spediti ogni giorno prodotti finiti per Europa, Medio Oriente, Africa e altre aree del mondo.
Sono molti i punti di forza per cui lo stabilimento ubicato a Santa Palomba si distingue:
- Zero scarti in discarica, con tanto di certificazione;
- Efficienza energetica: il 70% dell’energia impiegata è autoprodotta, inoltre dal 2010 ad oggi le emissioni di CO₂ sono diminuite del 65%;
- Parità di genere: lo stabilimento di Pomezia ha una forte componente femminile, con una presenza di oltre il 30% di donne a livello manageriale e con punte del 60% nei ruoli di leadership dei reparti operativi.
Lo stabilimento di Pomezia è diventato famoso nel mondo come “La Casa del Dash“.
Il detersivo per lavatrice fu lanciato in Italia nel 1965 nel formato in polvere con l’inconfondibile fustino rotondo.
Chi non ricorda la famosa pubblicità di Paolo Ferrari che cercava di convincere una casalinga al supermercato a dargli il suo Dash in cambio di due fustini? Naturalmente la signora rifiutava.
Nei decenni poi si è trasformato, tanto nell’imballaggio quanto nella formula: fustino rettangolare nel 1980, liquido nel 1987, monodose nel 2009 e capsule PODS nel 2014.
Ogni prodotto in polvere dello stabilimento usa materie prime tutte prodotte a Pomezia.
Sarebbe davvero un grandissimo peccato se i giochi di risiko finanziario internazionale di una multinazionale comportassero un forte ridimensionamento (se non addirittura di peggio) per questa eccellenza italiana riconosciuta in tutto il mondo di cui Pomezia può vantarsi.
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