L’effetto scenico è certamente lo stesso. Difficile pensare che la struttura in territorio Vaticano non sia stata pensata proprio per riprodurre questa sensazione visiva.
Dalle nostre foto esclusive è difficile quantificare esattamente la grandezza della struttura ancora in corso di costruzione.
Possiamo fare un confronto con la vicina Piazza Pia di Albano, che è nella stessa inquadratura fotografica e la cui diagonale misura qualcosa più di 100 metri.
Ma quale dovrebbe essere la funzione di questi edifici che, ad occhio, coprono un’area di diverse migliaia di metri quadrati?
Villa dei Papi le ipotesi sulla struttura “misteriosa”
La struttura sembra in via di completamento e dovrebbe certamente essere legata ad una iniziativa collegata con il Giubileo 2025.
Proviamo a fare delle ipotesi. E sottolineiamo che si tratta di ipotesi, supportate certo anche da fatti inconfutabili, che però restano affermazioni che solo con ulteriori approfondimenti potranno avere la loro conferma o, in alternativa, la loro smentita.
Ipotesi 1: un maxi market in Vaticano con (o senza) Esselunga
A metà dello scorso dicembre ci fu segnalato da più parti un traffico di camion con la scritta “Esselunga” che si recavano all’interno della Villa dei Papi, territorio del Vaticano.
Pubblicammo un articolo riportante l’ipotesi che grazie a una collaborazione tra ambienti vaticani e la Esselunga, ovvero la catena della grande distribuzione più potente in Italia, si stesse per aprire un punto vendita proprio nella Villa dei Papi, con tanto di ingressi sia da Albano che da Castel Gandolfo.
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L’articolo scosse parecchio, soprattutto la popolazione dei comuni principalmente coinvolti.
Immaginate lo stupore dei commercianti di Albano e Castel Gandolfo all’idea che, a pochi metri da loro, potesse aprire un mega supermercato Esselunga il quale, essendo in territorio Vaticano, avrebbe potuto magari vendere prodotti senza applicazione dell’Iva, cioè tutti scontati già in partenza del 22%.
Dagli ambienti politici, locali e non, non ci fu alcuna reazione. Ma proprio nessuna, come se la notizia non fosse mai uscita.
Esselunga e ambienti legati al Vaticano si fecero invece sentire con la redazione de Il Caffè, mostrandosi oltremodo sorpresi e smentendo l’ipotesi fatta dal nostro giornale. Anzi, più che una smentita, fu una “non-smentita-né-conferma”.
Alla domanda del direttore de Il Caffè, Stefano Carugno, se smentivano dunque la notizia pubblicata, un rappresentante dell’Esselunga rispose “Non smentiamo, perché non c’è nulla da smentire. Non mi risultano progetti in corso col Vaticano” (all’incirca queste furono le parole dette).
Dal lato Vaticano a contattarci fu la Cooperativa Laudato Sii, che si occupa proprio dei progetti in corso all’interno della Villa dei Papi.
Alla stessa domanda risposero (riportiamo sempre il senso delle parole dette, magari non sono quelle precisissime): “Apriremo, probabilmente da febbraio 2025, una piccola rivendita di prodotti bio di nostra produzione, come olio, vino, formaggi… a cui è collegata anche una scuola di formazione su temi agricoli e ambientali”.
Incalza il direttore: “Allora smentite la notizia dell’apertura di un punto Esselunga nella Villa dei Papi?”
Risposta: “Non smentiamo, perché non c’è nulla da smentire“.
Ipotesi 2: un mercatino con vendita al pubblico di prodotti bio
La Cooperativa “Laudato Sii” (stesso nome dell’Enciclica di Papa Francesco) ha accennato ad una struttura dedicata al mondo agricolo e ambientale.
Si tratterebbe di allevamenti e coltivazioni bio che danno prodotti poi messi in vendita in un mercatino. A questo è collegato anche un discorso di scuola formativa legata ai prodotti biologici.
Il Borgo offrirà molteplici opportunità, dai percorsi educativi e didattici alle esperienze immersive a contatto con la natura.
Saranno organizzati seminari, eventi culturali e attività formative sui temi della sostenibilità e della cura dell’ambiente, in linea con i principi dell’Enciclica.
Tra le principali attrazioni del Borgo ci sarà una fattoria didattica, un centro di formazione ambientale e una vendita diretta di prodotti a chilometro zero come olio, vino e formaggi….
Per non voler apparire complottisti e informare i nostri lettori sugli sviluppi, pubblicammo infatti un secondo articolo:
Leggi anche: Villa dei Papi, stop alle voci su Esselunga. Il progetto è un altro
Villa dei Papi: niente più Papa né Carabinieri
Cosa veramente stia succedendo nella Villa dei Papi lo sapremo probabilmente entro pochi mesi. Per ora, come abbiamo già detto, possiamo solo fare ipotesi.
I fatti su cui ci basiamo sono quelli che vi abbiamo raccontato o mostrato. Qualche fatto in più però ve lo forniamo (o ricordiamo, se già ne foste a conoscenza).
Sono avvenimenti che potrebbe avere un legame con quanto sta accadendo all’interno della Villa dei Papi.
Ad esempio, proprio pochi giorni fa c’è stato un cambiamento storico alla Villa dei Papi.
La gestione della sicurezza dello storico ingresso di Albano Laziale (quello da piazza Pia) è stata tolta ai Carabinieri, che erano lì da tempo immemore. Ora a proteggere il confine ci sono le Guardie Svizzere, vale a dire la gendarmeria vaticana.
Ricordiamoci inoltre l’atteggiamento dell’attuale Papa nei confronti della Villa dei Papi di Castel Gandolfo.
Fin dal suo insediamento Papa Francesco ha pubblicamente dichiarato che non si sarebbe più recato a Castel Gandolfo, come era usanza dei suoi predecessori, specie d’estate.
Immaginate le difficoltà che questo ha creato alla piccola cittadina castellana basata principalmente sul “turismo papale”.
In questi anni, infatti, Castel Gandolfo sta cercando di reinventarsi come polo di attrazione turistica, puntando sulle bellezze del centro storico, ma soprattutto sulla zona del lago Albano.
La scelta di Papa Francesco potrebbe aver creato problemi enormi anche alla stessa Villa dei Papi.
Con i suoi edifici, i suoi 30 ettari di giardini patrimonio Unesco e 25 ettari dedicati ad allevamento e coltivazioni biologiche è certo un grosso complesso che ha anche grossi costi. Una struttura ora economicamente penalizzata proprio dalla mancanza delle visite del Papa.
Ipotesi finale: la struttura che salverà la Villa dei Papi
Ed allora (formuliamo l’ipotesi), ecco che si decide di usare la Villa dei Papi per sviluppare un progetto agricolo e formativo, che allo stesso tempo comporti anche una valorizzazione economica. Insomma un’entrata di soldi che permetta il mantenimento di tutta l’enorme struttura vaticana tra Albano e Castel Gandolfo.
Il progetto nella Villa dei Papi ricorda Piazza San Pietro, che accoglie i visitatori, come le colonne del Bernini a Roma accolgono i credenti in arrivo da via della Conciliazione. Stesso effetto scenico, appunto.
Certo resta difficile pensare che una struttura così grande si riduca poi a un semplice mercatino di prodotti bio, magari a chilometro zero.
È difficile pensare che non possa avere un forte impatto ‘economico’ nel settore alimentare della comunità locale sul territorio italiano che circonda la Villa dei Papi.
Ma tutti i nostri dubbi dovrebbero presto essere fugati, perché la mega struttura col tetto verde a forma di Piazza San Pietro sta ormai per essere ultimata.
Presto sapremo.
P.s.: naturalmente se le Strutture, le Società, gli Enti, le Persone citate in questo articolo (o che anche solo si sentono coinvolte) volessero dire qualcosa a riguardo e aiutarci a raccontare la verità ai nostri lettori, non possono che essere le benvenute.
AGGIORNAMENTO del 5 gennaio 2025
Ipotesi “finale”: è una grande serra
Il nostro appello a fornire informazioni a riguardo è stato molto produttivo, visto che ci sono arrivate diverse segnalazioni.
Tolte i simpatici commenti che ci accusano di aver creato le immagini con l’intelligenza artificiale (si commentano da soli), alcune segnalazioni arrivate sono state davvero fondamentali.
L’enorme struttura di cui mostriamo le foto sarebbe una enorme serra di 3.700 metri quadri che sta costruendo una società di Bressanone, la Rabensteiner S.r.l..
La stessa società pubblica alcune foto della costruzione, che noi riportiamo:
Scrive la società costruttrice:
“Un progetto unico nella residenza estiva del Papa.
Ciò che rende questo progetto davvero speciale è la combinazione di design innovativo e integrazione rispettosa nel paesaggio circostante. Con la sua pianta circolare, che ricorda la forma di Piazza San Pietro, questa serra non sarà solo funzionale, ma si distinguerà anche dal punto di vista architettonico.
Rappresenta la sostenibilità e il progresso, integrandosi perfettamente nell’ambiente naturale”.
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