A firmare il ricorso sono stati i partiti Fratelli d’Italia, Lega e Noi Moderati. Forza Italia si è invece defilata non condividendo la decisione.
I tre partiti chiedono il riconteggio e il controllo dei voti in 22 sezioni su 38.
Secondo la tesi dei ricorrenti, sarebbero state rilevate delle irregolarità a loro danno nell’attribuzione dei voti di lista al primo turno, quando per pochi punti percentuali il loro candidato Stefano Bertollini non ha vinto al primo turno.
In termini di voti a Bertollini al primo turno sarebbero mancate poco più di 600 preferenze per poter sfondare la soglia del 50% ed essere eletto sindaco al primo turno.
Il motivo del riconteggio dei voti delle elezioni di Anzio
Spiega la rete No Bavaglio:
“In un comune come Anzio, già commissariato per infiltrazioni mafiose, ogni passaggio elettorale deve essere trattato con il massimo rigore, affinché si garantisca trasparenza assoluta e si tuteli la fiducia dei cittadini nel processo democratico”.
“La nostra storia recente ci ricorda quanto sia fragile l’equilibrio istituzionale in territori come Anzio, dove il condizionamento della criminalità organizzata ha già portato allo scioglimento del Consiglio comunale”.
“Per questo motivo, il riconteggio delle schede elettorali, se disposto, deve avvenire sotto la stretta vigilanza degli organi preposti, in un clima di totale legalità e imparzialità. Ogni ombra o dubbio sul corretto svolgimento di questa procedura rischia di alimentare ulteriore sfiducia nella politica e nelle istituzioni”.
La Rete No Bavaglio: «Non possiamo permetterci ambiguità»
“Ribadiamo che la democrazia non può permettersi ambiguità, specialmente in una città che ha vissuto lo scioglimento per mafia”.
“Qualsiasi operazione legata al riconteggio dei voti deve essere improntata al massimo controllo e rispetto delle regole, senza lasciare spazio a strumentalizzazioni o tentativi di ribaltare il voto in modo improprio”.
La Rete NoBavaglio “continuerà a monitorare attentamente la situazione e chiede alle istituzioni competenti di garantire che ogni passaggio avvenga nella piena trasparenza e nel rispetto della volontà popolare.
La legalità non è negoziabile, soprattutto ad Anzio”.
Ora si attende il pronunciamento del Tribunale Amministrativo Regionale di Roma.
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