La fonte di acqua minerale Santa Maria alle Capannelle, situata nel cuore del Parco dell’Appia Antica, tra i Castelli Romani (in particolare il comune di Ciampino) e Roma ora opera con un nuovo concessionario.
Acqua Capannelle, quella fonte tra Roma e Castelli Romani
La società Acqua Capannelle S.r.l. ha assunto la gestione dell’attività prendendo il posto dei vecchi concessionari.
Il cambiamento arriva dopo un periodo turbolento, segnato dal rinvenimento di sostanze inquinanti nella fonte che ha avuto luogo a fine 2023, come riportato da vari organi di stampa nazionali tra i quali l’Agenzia Ansa, La Repubblica, etc. Problemi comunque superati.
Cambia il concessionario della fonte
Nel frattempo, però, il panorama gestionale della concessione mineraria ha subito significative modifiche.
La società Domicilio S.r.l., precedentemente mandataria del Raggruppamento temporaneo di imprese, titolare della concessione, ha cambiato denominazione sociale diventando Acqua Capannelle S.r.l.
Questo cambiamento è stato accompagnato dalla risoluzione del contratto con le società Gioia S.p.A. e Nerea S.p.A., consolidando la gestione unitaria sotto il nuovo nome.
Il 20 novembre 2024, la Regione Lazio ha ufficialmente aggiornato la titolarità della concessione, riconoscendo Acqua Capannelle S.r.l. come unico concessionario.
La società, che mantiene la sede legale a Ciampino, è ora responsabile della gestione della fonte su una superficie di oltre 127 ettari nel territorio di Roma, al confine con i Castelli Romani.
Le acque minerali e termali, come stabilito dalle leggi regionali, fanno parte del patrimonio indisponibile e sono soggette a rigorosi controlli. La società Acqua Capannelle dovrà garantire il rispetto delle prescrizioni ambientali e sanitarie per assicurare la qualità dell’acqua distribuita al pubblico.
La doccia fredda di fine 2023, poi la risalita verso il paradiso
La vicenda aveva preso una piega allarmante alla fine del 2023, quando i Carabinieri del Nas avevano rilevato la presenza di tetracloroetilene, una sostanza inquinante, nell’acqua della fonte.
Le analisi, confermate dall’ASL e dall’Arpa Lazio, avevano spinto le autorità a bloccare la produzione per motivi di sicurezza pubblica, in attesa di ulteriori accertamenti.
Il caso aveva suscitato l’interesse della Procura delle Repubblica di Roma, che aveva aperto un fascicolo per chiarire le responsabilità, affidando le indagini ai Carabinieri del Nas.
Il rilancio della fonte segna ora un passo importante per uno dei marchi più noti nel settore delle acque minerali dell’area sud della Capitale.
Tuttavia, la vicenda sottolinea l’importanza di una gestione attenta delle risorse naturali e di un monitoraggio costante per prevenire rischi per la salute pubblica.
Gli occhi restano puntati sul nuovo concessionario, che avrà il compito di ristabilire la fiducia dei consumatori e garantire standard di eccellenza.
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