Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha dichiarato irricevibile il ricorso presentato dalla società agricola Il Podere A.R.L. contro il Parco Regionale dei Castelli Romani, segnando (forse) la fine di una controversia legale legata a un ambizioso piano edilizio privato nel territorio di Nemi.
La sentenza, emessa il 18 dicembre 2024, ribadisce la facoltà per la Pubblica Amministrazione di fermare progetti ritenuti non essenziali, senza per questo dover incorrere in pretese risarcitorie.
Niente Piano edile nel Parco dei Castelli Romani
Appena pochi giorni fa, a inizio dicembre, era stata respinta sempre dal Tar Lazio anche una ulteriore richiesta di risarcimento avanzata dai proprietari dei terreni sui quali tale lottizzazione avrebbe dovuto essere realizzata, a Nemi nei pressi di via dei Corsi.
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La lottizzazione I Corsi, nel cuore del Parco dei Castelli
Al centro del caso vi è il Programma Integrato di Intervento in località Corsi, nel comune di Nemi.
La società proponente aveva richiesto l’autorizzazione per il progetto, vedendosi però opporre dei dinieghi da parte del Parco dei Castelli Romani. Tali dinieghi erano stati successivamente annullati dal TAR del Lazio con la sentenza n. 5640/2016, passata in giudicato nel 2016.
Nel 2018, la società aveva avviato un’azione legale contro il Parco, chiedendo il risarcimento per i danni derivanti dai dinieghi illegittimi. Tuttavia il TAR ha rigettato il ricorso, giudicandolo irricevibile a causa del superamento dei termini previsti dalla legge.
I termini del contenzioso
La normativa applicabile, in particolare l’articolo 30, comma 5, del Codice del processo amministrativo, stabilisce che la domanda di risarcimento deve essere presentata entro 120 giorni dal passaggio in giudicato della sentenza che annulla l’atto contestato.
La società ricorrente aveva cercato di sollevare una questione di legittimità costituzionale riguardo alla previsione del termine decadenziale, sostenendo che questa limitasse il diritto al risarcimento in violazione dei principi costituzionali di tutela giurisdizionale.
Tuttavia il TAR ha ritenuto tale questione infondata, richiamandosi a precedenti decisioni della Corte Costituzionale, che avevano già avallato la ragionevolezza e l’equilibrio di tali disposizioni.
La decisione finale
La sentenza del TAR ha quindi sancito l’irricevibilità del ricorso, confermando che i termini di decadenza previsti dalla legge rappresentano uno strumento essenziale per garantire la stabilità dei rapporti giuridici amministrativi.
Per il Parco Regionale dei Castelli Romani, la sentenza consolida la propria posizione nella tutela del territorio, mentre per i costruttori privati pone un monito sull’importanza di operare nel rispetto delle normative vigenti e dei vincoli amministrativi.