La Regione Lazio sembra aver ‘dimenticato’ la triste vicenda della Eco X, concedendo un via libera ‘veloce’ per un nuovo centro rifiuti a Pomezia. L’esclusione alla procedura denominata “VIA” porta la data del 27 dicembre.
Il nuovo impianto di stoccaggio di rifiuti nel comune di Pomezia a cui la Regione ha dato il primo via libera veloce è un progetto per lo stoccaggio di rifiuti pericolosi e non pericolosi.
L’impianto, proposto dalla società Bizzaglia & C. Eco Office Srl, sarà situato in via Cuba 1, nella zona industriale.
Gestirà principalmente rifiuti elettronici (RAEE), pile, materassi e arredi voluminosi come poltrone e divani. La decisione sancisce l’esclusione del progetto dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA-Valutazione di Impatto Ambientale), resa pubblica lo scorso 27 dicembre.
Significa che per il progetto si intravede un iter amministrativo rapido di approvazione, con poche beghe burocratiche.
La Regione Lazio dimentica la lezione di Eco X di Pomezia?
Dato il numero di incendi occorsi nell’area sud di Roma negli ultimi anni, forse – e sottolineiamo forse – a nostro avviso una maggiore cautela avrebbe giovato.
Ripetuti gravi incendi di impianti di trattamento e stoccaggio rifiuti che hanno coinvolto non solo Roma-centro Ama Rocca Cencia, Roma-Malagrotta,, Roma-centro Ama Salaria, ma anche Albano-Roncigliano, Aprilia, Ciampino, Ardea, etc etc.
Il progetto ha ottenuto il via libera senza l’obbligo di una VIA completa, in base all’articolo 19 del Decreto Legislativo 152/2006.
La verifica condotta dagli uffici regionali ha concluso che l’impianto non comporterà impatti ambientali significativi e negativi.
Questa esclusione permette di snellire l’iter burocratico, consentendo un’accelerazione dell’autorizzazione. Tuttavia, la decisione ha sollevato dubbi su una possibile sottovalutazione delle implicazioni ambientali e sociali di un progetto di tale portata.
Pomezia, Albano, Ciampino e Aprilia, un passato che pesa…
La scelta di Pomezia come sede del nuovo impianto non può non evocare il ricordo dell’incendio del 2017 presso l’impianto Eco X.
Un evento che provocò gravi danni ambientali e preoccupazioni per la salute pubblica. Conseguenze la cui gravità ancora oggi non abbiamo ben chiara.
L’episodio aveva evidenziato carenze nei controlli e nella gestione dei rischi, rendendo ancora più critico il vaglio di nuovi progetti legati al trattamento dei rifiuti nella zona.
Nonostante l’esperienza passata, il nuovo progetto è stato accolto con una procedura che molti definiscono troppo rapida e priva della necessaria cautela.
L’impianto sarà soggetto a prescrizioni tecniche per garantire la sicurezza e la sostenibilità delle operazioni. Tuttavia, spetterà agli enti locali vigilare sul rispetto di tali disposizioni, un compito che in passato si è già dimostrato insufficiente e quindi inefficace: questo possiamo affermare senza paura di smentita.
Dai rifiuti rischi notevoli per salute e territorio
L’impianto si occuperà di stoccare rifiuti, inclusi materiali classificati come pericolosi, in un’area già segnata da una significativa pressione ambientale.
La vicinanza a centri abitati e zone produttive solleva interrogativi sulla compatibilità del progetto con le esigenze di tutela del territorio e della salute pubblica.
Inoltre, la scelta di non sottoporre il progetto a una VIA completa limita la trasparenza del processo decisionale e riduce le possibilità di coinvolgimento delle comunità locali.
Una responsabilità condivisa per i rifiuti
La Regione Lazio ha ribadito che la realizzazione dell’impianto dovrà rispettare tutte le normative vigenti e acquisire eventuali ulteriori pareri e autorizzazioni necessari.
Tuttavia, l’esclusione dalla VIA implica che i controlli preventivi saranno sostituiti da verifiche successive, affidando la vigilanza agli enti competenti. Un approccio che la realtà dei fatti verificatisi negli ultimi decenni ha dimostrato potersi rivelare insufficiente di fronte a eventuali criticità operative.
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