A trascinare gli enti pubblici davanti al Tribunale Amministrativo Regionale è stato il Consorzio Lido dei Pini, titolare della licenza di concessione demaniale marittima n. 10/2013 sull’area demaniale di complessivi 6.955 metri quadrati in località Lido dei Pini ad Anzio, con destinazione “stabilimento balneare ad uso dei consorziati”, rilasciata dal Comune di Anzio in data 12.06.2013 per il periodo 01.01.2007-31.12.2013, e prorogata sino al 31.12.2020.
I presunti errori nel calcolo del canone demaniale
Il Consorzio ha lamentato «l’erroneità degli atti di determinazione del canone erariale con riferimento alle annualità 2007 – 2015, con conseguente diritto alla restituzione degli importi medio tempore corrisposti ed asseritamente non dovuti».
Con il ricorso il Consorzio ha chiesto di accertare e dichiarare «illegittimi gli atti di determinazione del canone concessorio e dell’addizionale regionale relativi al periodo 2007-2015 e, per l’effetto, condannare l’Agenzia del Demanio e la Regione Lazio al pagamento in favore del ricorrente dell’importo corrisposto in eccesso pari a 119.129 euro a titolo di canoni concessori e di 25.463 euro a titolo di addizionale regionale, o nelle diverse misure, maggiori o minori, accertate in corso di causa; ovvero, di compensare tali somme con quelle che da questo saranno ulteriormente versate e/o da versare».
Discussione al TAR rinviata a marzo
Insomma, 145 mila euro da restituire o da scontare con le prossime cose da pagare.
Il tribunale ha preso tempo per analizzare la situazione e le carte e ha rimandato la discussione all’11 marzo 2025.
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